Purtroppo, nella giornata di venerdì, il sassofonista jazz americano Pharoah Sanders, è morto a Los Angeles. L’artista aveva 81 anni. La notizia è stata confermata su Twitter dall’etichetta di Sanders.
Le parole dell’etichetta:
“Siamo devastati nel condividere la notizia che Pharoah Sanders è morto. Se ne è andato pacificamente, circondato da una famiglia amorevole e da amici a Los Angeles questa mattina. Sempre e per sempre l’essere umano più bello, riposi in pace.”
Pharoah Sanders
Nato come Farrell Sanders a Little Rock, nel 1940, la carriera di Sanders iniziò a Oakland, in California. Si trasferisce a New York negli anni 60 e inizia a collaborare con Sun Ra, che gli attribuisce il nome di Pharoah, che significa “Faraone”. Nel 1965, anno in cui entra nella band di John Coltrane, inizia a sperimentare con quella musica che successivamente sarà conosciuta come free-jazz. Partecipa nel 1968 all’incisione di Communications, album della JCOA dove Ornette Coleman afferma che per lui, Sanders è il miglior sax tenore al mondo. Nell’album Promises del 2021, Sanders ha collaborato con Floating Points (vero nome Sam Shepherd), mescolando jazz astrale, avanguardia e musica da camera. Proprio Shepherd gli ha reso omaggio su Instagram dopo la sua morte dicendo: “Sono così fortunato ad aver conosciuto quest’uomo e siamo tutti fortunati ad avere la sua arte con noi per sempre. Grazie Faraone.”
I dischi migliori
Tra i dischi migliori di Pharoah che hanno fatto la storia della sua incredibile carriera troviamo in ordine cronologico: Thembi, album del 1971 dove troviamo la famosa traccia Astral Traveling; Wisdom Trough Music del 1973 che contiene Love Is Everywhere; Africa del 2008 che include You’ve got to have Freedom; Promises, il suo ultimo album ma allo stesso tempo uno dei suoi più di successo, che contiene capolavori come Movement 1 e la sua più grande hit Movement 6 con oltre 7 milioni di stream solo su Spotify.