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La Grande Guerra in Veneto: ce ne parla Alessandro Li Volsi

Alessandro Li Volsi: sulle tracce della Grande Guerra nei territori del Piave e di Venezia.

L’anno prossimo Treviso sarà sede dell’adunata degli alpini. Questo per celebrare la ricorrenza di vittorie italiane nella Grande Guerra che sono, però, costate migliaia di vite. Ce ne dà un quadro storico Alessandro Li Volsi, Vicepresidente del Gruppo Storico “La Grande Guerra” di Mogliano Veneto. Le battaglie conclusive del primo conflitto mondiale, infatti, si sono combattute lungo il basso-medio Piave, fino alla zona del Montello, per poi proseguire fino al Massiccio del Grappa. Sono state le battaglie fondamentali nel cosiddetto “anno della riscossa”: per 29 mesi si combatté nel tratto del fronte isontino e carsico, dove si concentrò il maggior sforzo bellico. Dopo iniziative che costarono mezzo milione di vite, le 11 battaglie isontine, la dodicesima battaglia dell’Isonzo, quella di Caporetto, determinò la rotta e la necessità di comporre una terribile ritirata fino in Veneto con un accorcio di 200 km del fronte. Questo consentì all’Italia di mettersi in assetto difensivo e di affrontare due battaglie difensive e quella vittoriosa di Vittorio Veneto il 24 ottobre 1918, esattamente un anno dopo Caporetto. Per quanto riguarda le perdite, solo nella battaglia del solstizio, che fu quella centrale, ci furono 114 mila morti tra gli austriaci e 85 mila tra le file italiane. Il tratto del basso Piave, che si identifica con l’area di San Donà di Piave, fu teatro di tutti gli scontri e della prima battaglia difensiva in cui gli italiani riuscirono ad arginare l’esercito nemico. La provincia di Venezia per un anno fu Austria ed ebbe il ruolo di proteggere la città di Venezia, che venne regolarmente bombardata e i cui forti hanno avuto un ruolo fondamentale come forza di dissuasione. I fanti di marina, gli attuali lagunari, organizzati in battaglioni, concorsero alla difesa del litorale, costruendo una rete complessa di pontoni armati, dotati di artiglieria a titolo difensivo per un eventuale attacco dal mare, ma orientando anche il tiro verso le terre occupate dagli austriaci, che riuscirono a conquistare la zona del delta del Piave. Alessandro Li Volsi è autore, insieme a Dino Vecchiato, del libro “La memoria della Grande Guerra”.

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