Paura nelle Marche stamane per le due scosse molto forti che hanno fatto tremare il centro Italia e che sono state avvertite anche nel Veneto. La più forte registrata poco dopo le 7 e localizzata a 30km al largo della costa marchigiano-pesarese è stata di magnitudo 5.7 e cinque minuti dopo di 4. I geologi lo hanno definito uno dei più intensi avvenuti in quest’area dal secolo scorso.
La dinamica del terremoto
I lampioni dell’illuminazione pubblica oscillavano come fuscelli, ha riportato le parole di un residente di Fano un dispaccio ANSA. C’è stata molta paura tra la gente che si è riversata in strada dopo la prima scossa e sono giunte 1200 telefonate nelle sale operative. Ai Vigili del Fuoco sono giunte segnalazioni di crepe e fessurazioni. A Palazzo delle Marche, sede dell’assemblea legislativa, sono caduti alcuni frammenti di intonaco negli uffici.
Le conseguenze delle scosse
Molte le telefonate allarmate giunte anche nelle centraline venete, ma nella regione non risultano danni. Una decina le persone ferite nei momenti di fibrillazione e agitazione ad Ancona, per traumi minori nella fuga dalle case o crisi di panico.
A Fano, Pesaro, Senigallia e Ancona le scuole di ogni ordine e grado sono state chiuse come pure l’università. I treni sono stati fermati ad Ancona e Rimini fino alle 12:00.
Le parole di Piero Farabollini
Il presidente dell’Ordine dei Geologi delle Marche, Piero Farabollini, ha chiarito che è da escludere l’ipotesi che il terremoto sia stato causato da trivellazioni in mare legate alla ricerca del gas. Si tratta di un evento che possiamo considerare normale visto che la fascia costiera e marina è una delle tre fasce sismo-tettoniche delle Marche
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