Renzo Mazzaro fa il punto su un argomento che recentemente è tornato a far discutere, spiegando la situazione complicata che ancora osteggia l’avvio dei lavori per la terza corsia dell’autostrada A4:
“Mercoledì scorso i sindaci dei 24 comuni veneti attraversati dall’autostrada A4 sono partiti per una “marcia su Roma” per far pressione sul governo e sulla Presidenza della Repubblica per ottenere che i lavori per terza corsia siano velocizzati.
Terza corsia attesa dal 2011
Pensate che i lavori sono cominciati nel 2011, e dal 2011 siamo ancora qua. I giornali hanno riferito con toni positivi quello che è successo, però se andiamo a leggere le cronache questo ottimismo non era tanto giustificato. E’ vero che la Ministra per le Riforme Casellati, ha detto che condivide la preoccupazione dei sindaci ed è vicina. Il ministro Salvini ha promesso che sarà nel Veneto il prossimo gennaio e ha garantito il suo impegno per i fondi e per i tempi.
Ma soldi per i cantieri non ne arriveranno e questo l’hanno fatto capire tutti. Dunque la situazione rimane quella che è.
La risaputa pericolosità dell’A4
Pensate che l’autostrada A4 Venezia-Trieste è quella più battuta dal traffico e soprattutto dal traffico pesante perché è la porta di entrata in Italia e di uscita verso i paesi dell’est.
In una tabella che ho trovato, l’ultima statistica che ho visto dice che dal 2017 al 2020 ci sono stati quasi 1500 incidenti con 25 morti. Sappiamo bene che dopo il 2020 questa catena lugubre non è terminata, anzi al contrario. Tanto che una settimana fa anche i vescovi del Triveneto hanno fatto un appello alle autorità per accelerare i cantieri.
Situazione di stallo dal 2011
Ora, uno si può chiedere perché dal 2011 siamo ancora qua. Ecco provo a spiegarlo con un esempio terra terra. Se noi a casa nostra dobbiamo fare dei lavori straordinari, cosa facciamo? Andiamo in banca a chiedere un mutuo. Se la banca non ci finanzia andiamo ci tocca fare i lavori con i soldi delle entrate che abbiamo. Finiremmo alle calende greche.
Il problema della proroga
La situazione di Autovie Venete, che è una società peraltro a maggioranza pubblica, che ha in gestione l’autostrada A4, è uguale. Loro non possono andare in banca a farsi un mutuo perché hanno la concessione scaduta dal 2017. La banca direbbe “siete in proroga, fatevi rinnovare la concessione così io so che voi durerete e così mi restituirete i soldi”
Il nodo della questione
Perché la concessione scaduta nel 2017 è stata prorogata e non è stata affidata in modo definitivo? Perché non è stata fatta una gara. Anzi, la società aveva i lavori in corso per la terza corsia e proprio per questo ha ottenuto la proroga. Ossia, i lavori consentono alla società di tenersi la concessione, ma, poiché la società è solo in proroga, non può accelerargli con un finanziamento. Deve quindi lavorare con i soldi delle tariffe e dei pedaggi.
Questa situazione pone la fine dei lavori al 2027. Adesso ci sono manovre in corso per cambiare l’impianto. Vedremo. Perché non è detto che i soldi, che sono sempre il problema, si trovino” .
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