Giovanni Alliata di Montereale, membro del Consiglio Generale della Fondazione Cini, torna sui problemi tra la Fondazione e Venezia.
Dopo che il segretario della Fondazione Cini, Pasquale Gagliardi, ha affermato di non riuscire a entrare in contatto con Venezia, ritornano al centro dell’interesse i problemi tra la Fondazione e la città. Ne discutiamo con Giovanni Alliata di Montereale, nipote di Vittorio Cini, Conte di Monselice, che gettò le basi di Porto Marghera e trasformò l’isola di San Giorgio in centro di cultura. Alliata ha studiato lettere alla “Sapienza” di Roma, è sposato con una docente universitaria e si è occupato di comunicazione per la Fondazione Cini di cui, attualmente, è membro del Consiglio Generale. In 15 anni, spiega Alliata, con 30 milioni di fondi della legge speciale si sono fatti numerosi interventi, tra cui il rinnovamento della foresteria e della biblioteca, il restauro del Cenacolo palladiano, la creazione di un campus per ricercatori e studenti, il labirinto di Borges, il restauro degli antichi fabbricati austriaci del centro marinaro, recuperati come spazio espositivo e dove si trovano le stanze del vetro, altra ala restaurata, e il vecchio squero diventato auditorium. Gagliardi, continua Alliata, ha fatto bene le cose che sapeva fare e grazie a lui molti spazi sono stati rinnovati e rifunzionalizzati. Il problema, ora, è quello di riempire le strutture, fare convenzioni con le università del mondo per popolare il campus. Il Sindaco di Venezia, membro del Consiglio Generale, è intervenuto recentemente sulla questione del risolvere i problemi di pareggio del bilancio e da lì è partito il dibattito: finanza e cultura possono convivere? La Regione ha già scelto e ha dichiarato che è meglio aiutare chi ha bisogno piuttosto che privilegiare le istituzioni culturali. La città sta cambiando molto c’è un’evoluzione forte con grandi dinamiche e bisogna stare al passo con i tempi: oggi i soggetti che fanno cose a Venezia sono tanti, hanno individualità e interessi diversi l’uno dall’altro, ma non era così, dice Alliata, ai tempi di suo nonno. La Fondazione Cini ha seri problemi di comunicazione: Venezia è una città complessa, con problemi complessi, la Cini ha potenzialità che deve sfruttare tutte, in collaborazione con i veneziani e le istituzioni. L’invito finale di Alliata è quello di andare a visitare San Vio, che quest’anno ha avuto ha avuto un boom di presenze, dove si trovano le collezioni di suo nonno e di sua madre.