5 milioni euro, questa è la somma che un ex dirigente dell’agenzia delle entrate di Venezia ed un ex direttore provinciale della stessa agenzia dovranno risarcire allo Stato.
L’hanno deciso i giudici della Corte dei Conti di Venezia, dopo aver condannato nel 2018 i due funzionari con l’accusa di corruzione e rivelazione di segreti d’ufficio.
L’inchiesta delle Fiamme Gialle
L’inchiesta che ha portato alla condanna era partita da un’indagine del nucleo della Guardia di Finanza di Venezia, iniziata nel 2017. In cui era coinvolto un gruppo di imprese che versando tangenti aveva ottenuto una notevole diminuzione delle imposte dall’Agenzia dell’Entrate attraverso conciliazioni stragiudiziali. Ossia accordi che avevano evitato agli imprenditori di comparire davanti alle commissioni tributarie per il giudizio.
Le Fiamme Gialle hanno ricostruito un vorticoso giro di tangenti e favori illeciti.
La somma del risarcimento che dovranno pagare gli ex dell’agenzia delle entrate
La Corte dei Conti ha accolto la richiesta della Procura veneziana per chiedere ai due impiegati pubblici la la consegna di quasi 4 milioni e 800 mila euro a titolo di risarcimento di danno patrimoniale diretto. Di altri 280 mila euro per il danno d’immagine e 83 mila per il danno da disservizio.
Ai due dirigenti ora rimane la possibilità di valutare il ricorso in appello.
Sotto indagine erano finiti:
- 6 imprenditori;
- 3 funzionari dell’agenzia;
- 2 commercialisti;
- 2 ufficiali della Guardia di Finanza;
- un appartenente alla Commissione Tributaria regionale per il Veneto
- 2 dirigenti di una compagnia assicuratrice veronese.
14 le ordinanze di custodia cautelare emesse e 2 gli arresti domiciliari.
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