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8 Marzo: crescono le imprese al femminile ma sono individuali

Domani 8 marzo si celebrano le conquiste, ma anche le discriminazioni vissute dall'altra metà del cielo. Il giorno 8 Marzo viene scelto per ricordare la manifestazione contro lo zarismo delle donne di San Pietroburgo avvenuta nel 1917. Oggi lo stesso giorno serve per ricordare che in Italia è stato fatto ancora troppo poco per le donne anche se le imprese al femminile sono in crescita

In pieno clima da 8 Marzo le categorie economiche spulciano nel loro archivi alla ricerca delle imprese gestite da donne e il dato per la regione Veneto è in crescita, almeno per il 2021. 11500 donne in più, rispetto al 2020, hanno avviato un’attività e ora costituiscono i 20% delle piccole imprese della regione anche se si tratta soprattutto di ditte individuali.

Sono una risorsa perchè in generale le imprese al femminile, spiega la CNA confederazione artigiana nazionale, sono tra le più innovative, competitive, attente al valore della sostenibilità ambientale, con una spiccata capacità di fare rete e rappresentano uno strumento utile per affrontare la sfida della competitività e della crescita dimensionale

Le parole di Matteo Ribon sull’importanza delle imprese femminili e l’impegno nell’accompagnarle in una fase di rilancio

“In questo 8 Marzo vogliamo porre l’attenzione su quanto importante sia l’impresa femminile per la fase di rilancio che dobbiamo attraversare. Da tanti punti di vista i nostri dati dicono che le imprese condotte da donne possono essere più veloci nella reazione, più capaci ad adattarsi ai cambiamenti e in questa fase possono aiutare anche a trainare la ripresa.”

In Italia si è legiferato poco in favore delle donne, afferma la CNA, forse perchè sono troppo poche quelle che hanno il potere di cambiare. Nel consiglio dei ministri, dal dopoguerra a oggi, ci sono entrate poche donne e secondo i recenti dati di Unioncamere, emersi dall’osservatorio per l’imprenditoria femminile, solo un amministratore su quattro nel Veneto è donna.

Il consiglio regionale Veneto ha approvato nel Febbraio 2022 una legge regionale per la pari retribuzione tra donne e uomini, ma è ancora poco se si pensa alla complessità della conciliazione vita-lavoro se si hanno figli e alla difficoltà di accesso al credito, per questo la CNA chiede di più.

“Le risorse devono andare nella direzione di sostenere la conciliazione di tempi di vita e tempi di lavoro, che è una annosa questione che riguarda il nostro sistema paese ormai da troppo tempo. Su questo l’impegno della nostra associazione è quello di accompagnare le imprese in una fase di rilancio e riorganizzazione stando attenti soprattutto a quello che i provvedimenti devono fare nell’attenzione alle donne e alle imprese.”

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