“Pillole di Legge” è una trasmissione a cura dell’avvocato Stefano Marrone che va in onda dal lunedì al venerdì alle 19.15, per spiegare ai telespettatori alcuni istituti giuridici e come esercitare i propri diritti. L’argomento di oggi è l’atto di querela. E’ un istituto giuridico previsto dall’articolo 120 del nostro Codice Penale.
I reati: delitti e contravvenzioni
“La nostra legge pone tutta una serie di comportamenti illeciti, si chiamano reati, che vengono perseguiti dal Codice Penale. All’interno dei reati vi è una differenza tra i delitti che sono i reati più gravi e le contravvenzioni che sono, invece, i reati meno gravi”.
“All’interno comunque di queste due fattispecie vi sono dei reati che sono procedibili d’ufficio cioè non occorre fare un atto di denuncia o querela perché vengano perseguiti perché l’ordinamento considera questi comportamenti così gravi da prescindere dalla volontà della singola persona”.
“Ci sono invece, poi, tutta una serie di altri reati che riguardano, invece, più direttamente la sfera della persona e quindi il legislatore tra l’altro, con un grande ampliamento dovuto alla recente riforma Cartabia, ha deciso di fargli perseguire solo ed esclusivamente se la persona offesa cioè la persona che è stata danneggiata da questo reato decide di sporgere l’atto di querela”.
La querela
“Che cos è l’atto di querela? L’atto di querela è un atto scritto che si redige o con l’ausilio di un legale o anche recandosi in qualsiasi comando di carabinieri, polizia o Guardia di Finanza e consta di due parti: c’è una parte espositiva in cui la persona offesa farà presente che cosa le è successo e esporrà, quindi, a chi di dovere cioè il magistrato la valutazione di quei fatti”.
“C’è poi una seconda parte che è la parte punitiva cioè si chiederà che, in considerazione di quei fatti, laddove il magistrato vi ravvisi un reato, venga esercitata l’azione penale e quindi la persona responsabile di quei fatti venga assoggettata a procedimento e punita dallo Stato perché determinati comportamenti costituiscono reato, vengano proibiti dallo Stato per un vivere civile, per impedire dei comportamenti illegittimi. E quindi è giusto che chi se ne macchia, chi è responsabile di questi fatti venga punito”.
“Ricapitolando, dunque, l’atto di querela può essere redatto o con l’ausilio di un avvocato o anche semplicemente recandosi a sporgere la querela, come si dice in gergo, presso uno dei comandi che abbiamo menzionato: carabinieri, guardia di finanza o polizia di Stato”.
I compiti dei comandi
“Questi provvederanno a redigere un verbale, raccoglieranno tutte le informazioni che il cittadino veicolerà all’autorità giudiziaria e raccoglieranno altresì l’istanza punitiva che il cittadino svolgerà poi alla fine della querela”.
“Dopo di che si avvia una fase di indagine e all’esito dell’indagine preliminare, poi, il cittadino verrà notiziato se quella querela verrà archiviata ovvero se invece avrà un corso di giudizio. In ogni caso, chiedendo di essere informati dell’esito del procedimento, il cittadino ha diritto ad avere per iscritto notizie sull’esito dello stesso”.
“Quindi non c’è bisogno di grandi formalità, l’atto di querela è gratuito e può essere fatto tranquillamente presentando verbalmente ai comandi interessati e in ogni caso, il consiglio è sempre, nell’ipotesi in cui si subisca un danno, ci siano delle lesioni di diritti patrimoniali, quello di rivolgersi con fiducia alle forze dell’ordine del nostro Stato perché la giustizia è un servizio che va assicurato”.
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