Il Fatto

La Questione Veneta in Istria e in Dalmazia

Un appuntamento molto importante, legato alla nostra storia, legato alla serenissima

Questa sera un appuntamento molto importante, legato alla nostra storia, legato alla serenissima. “Venezia è fatta, adesso bisogna fare i veneziani”: è quello che stiamo pensando di realizzare con questo ciclo di puntate legate alla storia veneta”. La Questione Veneta in Istria e Dalmazia: il filmato racconta uno spezzone della guerra combattuta dai veneziani contro i francesi, al termine della quale Venezia dovette arrendersi, non senza combattere.

Gli ospiti sono Tommaso Giusto regista del film che verrà proiettato sabato 22 a Verona in piazza Bra sulle Pasque Veronesi, e l’ideatore del progetto, Maurizio Ruggiero,

Il criminale Napoleone Bonaparte

Luigi Gandi: “viene ancora osannato purtroppo nei testi storici sto Napoleone Bonaparte, che cosa ha fatto Napoleone Bonaparte? Ha distrutto il nostro antico stato”

Maurizio Ruggiero: “L’assassino dello stato Veneto e vi è ancora qualcuno che vorrebbe riedificare i monumenti abbattuti dagli austriaci innalzati in suo onore. E’ una follia totale”.

Luigi Gandi: “una follia totale, vero Tommaso?”.

Tommaso Giusto: “Meno monumenti, più film”

Luigi Gandi: “Più film per far coscienza al nostro popolo della grandezza di se stesso. Mandiamo in onda il documentario: La Questione Veneta in Istria e in Dalmazia. Verranno distribuite copie omaggio al nostro editore Gianni Vindigni, chiunque può venire a prendersi e ad imparare quello che erano i veneti. Il soldato che è alle mie spalle è uno schiavone poi vi spiegheremo perchè la differenza tra lo schiavone e la guardia nobile”.

Riassunto del filmato

Napoleone Bonaparte dichiarò guerra alla Repubblica veneziana, sebbene essa si fosse dichiarata neutra e non belligerante, ma che difatti aveva una flotta di gran lunga superiore a quella francese e un esercito di terra che potava contare non solo sui veneziani ma anche sugli istiani (di fatto veneti, anche nel parlato), sloveni, croati, albanesi, greci ionici, montenegrini. Le questioni commerciali e mercantili, ma non solo anche per quanto riguarda il patrimonio artistico della città, erano troppo importanti per lasciare ancora “libera” la repubblica.

Questo è l’unico episodio nella storia di soppressione etnica di una stato non belligerante da parte di popoli europei e non fatto più rinascere dopo il congresso di Vienna, che di fatto riportava la situazione tra i paesi europei come precedente le campagne napoleoniche. Numerosi, non solo i militari, ma anche civili si prodigarono per difendere Venezia ma costretti da congiunzione straniera ad abbandonare la città. La guerra terminò con la caduta della Serenissima e l’occupazione austriaca dell’Istria con gli accordi di Leoben.

GUARDA ANCHE: Le Pasque Veronesi: la presentazione del docufilm

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