È un futuro di luci e ombre quello che si delinea nelle piccole medie imprese del Veneto, oggi la CNA regionale ha diffuso uno studio secondo cui il 2023 non sarà un anno di crescita dato che l’inflazione sorprendentemente in rialzo nonostante il calo dei prezzi energetici ha fatto scendere il consumo alla regione ad più 0,7% nel mese di marzo quando in gennaio era stato registrato un aumento dell’1,8%.
La preoccupazione dell’associazione va in un unica direzione ovvero verso le piccole attività che lavorano al dettaglio e sono le prime a risentire di una frenata dei consumi se le famiglie non hanno le entrate sufficienti per gli acquisti
Le parole del CNA Veneto sul consumo interno:
Moreno De Col: “Possono essere implicazioni molto pesanti perchè le piccole micro imprese che noi rappresentiamo operano, per gran parte, nel mercato interno e quindi la riduzione del consumo comporta minori possibilità di lavoro e di incidere sul mercato.”
Queste le preoccupazioni anche legate ad una registrazione di un calo dell’occupazione di 30000 addetti nel turismo, ma il PIL sta crescendo soprattutto tra le imprese che esportano perchè hanno investito.
Le parole del Centro Studi Sintesi
Alberto Cestari: “Le previsioni sono incoraggianti per quanto riguarda il PIL che migliora rispetto all’ultima stima di gennaio e dovrebbe crescere nel 2023, per il Veneto, di circa un punto percentuale. Questo ci porterebbe ad un livello superiore al periodo pre pandemico di circa due punti percentuali. Le cose vanno un pò meno bene per quanto riguarda la dinamica delle imprese, Prosegue il calo delle imprese sia per quanto riguarda il complessivo totale delle imprese e sia per quanto riguarda il sottogruppo delle imprese artigiane.
Invece sul versante dell’occupazione ci sono dati a luci e ombre. Abbiamo dati definitivi del 2022 che ci dicono di una buona crescita rispetto all’anno precedente e questa crescita ci ha consentito di arrivare al periodo pre pandemico. Quindi, una variazione nulla rispetto al 2019. All’interno di questo sostanziale equilibrio si notano alcuni settori che soffrono parecchio. Per esempio, lo scomparto del commercio del turismo che perso circa 30000 posti di lavoro al 2019.”
L’export è in crescita del 16% rispetto al 2021 si prevede un aumento degli investimenti di quasi 5 punti, ma non è abbastanza. Le performance delle aziende in competizione nel Nord Europa sono migliori e dunque la CNA chiede incentivi nel digitale al governo.
Le parole del Segretario Cna Veneto
Matteo Ribon: “Serve un accompagnamento importante perchè comunque, la competizione nei confronti dei principali competitor che sono le regioni europee che crescono con dinamiche molto più ampie delle nostre. È necessario accompagnarla soprattutto nei temi del digitale e della transizione energetica ed ambientale.
Queste sono le sfide che dobbiamo accompagnare anche attraverso un riordino degli incentivi che il governo sta mettendo in atto e con azioni più mirate alle filiere da parte della nostra regione.”