Nuova puntata di “Sanità Eccellente per Tutti” condotta da Luigi Gandi dal titolo “Rispose sanitarie costose e lente ai cittadini ammalati”. In studio abbiamo: Roberto Barbiero, Pietro Gasparoni, Gianni Frasson. Carlo Trevisan, cittadino di Venezia: “Io non sono favorevole al sistema americano. Ma sto dicendo una cosa che su tutti i settori, non solo la sanità, è ormai evidente. Questo Stato, se fosse un’azienda sarebbe in gestione commissariata, se non fallimentare. Non possiamo rivendicare il recupero dell’evasione fiscale, l’aumento delle tasse e le promesse di riabbassarle. Occorre una diversa regolamentazione del settore pubblico, compresa la sanità, che si integri con il privato. No la scelta tra privato e pubblico. Cominciamo dal fatto che io non voglio più pagare il sistema pubblico ma posso scegliere un’integrazione con delle agevolazioni almeno fiscali”.
Luigi Gandi: “Non solo i 30 mila euro per un tumore alla prostata a Milano, i 24 mila al cuore, i 12 mila per il ginocchio. Sono cifre alte e sta entrando nella logica dei cittadini il fatto che hanno anche da pagarsi la sanità delle grandi operazioni. È grave tutto questo”.
Il debito pubblico
Carlo Trevisan: “Ma non può essere pubblica comunque. Prima lo era, ma non avevamo questo livello di debito. Quando Berlusconi fece il primo governo, l’indebitamento era 800 mila miliardi, oggi sono 2 milioni e 700 mila dal ’94 ad oggi. Il problema è tipicamente italiano. Abbiamo voluto dare a intere categorie per esempio la pensione gratis, agevolazioni fiscali non sostenibili. Non siamo in grado di affrontare questi costi”.
Luigi Gandi: “Ti faccio uno spaccato. L’anziano medio ha 1200 euro di pensione. Arriva il problema delle IPAB. Zaia starà prendendo questo problema: cosa fare con le Case di Riposo. Costano al giorno dai 65 agli 85 euro. Come fanno ad andare gli anziani nelle case di riposo? Le ricette quali possono essere?”.
Carlo Trevisan: “Il dottor Gasparoni prima ha detto una cosa molto seria. Dobbiamo essere più selettivi nelle parti gratuite o nelle parti a basso costo della sanità pubblica. Dovremmo essere più aperti alla collaborazione con i privati. Badate bene, non la svendita ai privati del pubblico, bensì i privati dovrebbero integrare il pubblico. E per farlo ci sono le società operazioni, i consorzi”.
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