Soddisfazione da parte della Sindaca di Eraclea, Nadia Zanchin, e della CGIL, il giorno dopo la lettura della sentenza riguardante il processo degli indagati per mafia. A quattro anni dalla retata del 2019, cioè quando si iniziò a parlare di “Sistema Donadio”, Luciano Donadio è stato condannato a 26 anni e 3 mesi di reclusione ma senza l’aggravante del 416bis. È stato assolto Mirco Mestre, ex Sindaco della cittadina, perché il fatto non sussiste.
Riscatto dell’ex Sindaco Mirco Mestre
Dopo una camera di consiglio durata una decina di giorni, i giudici hanno escluso l’associazione mafiosa dagli episodi di estorsione e illegalità diffusa riscontrati nel Comune di Eraclea.
Non c’è stata ingerenza politica dal momento che l’accusa di voto di scambio nel merito non ha mai favorito l’elezione di Mirco Mestre accusa mossa dalla Procura di Venezia, procura che aveva arrestato l’allora sindaco.
L’attuale prima cittadina della località balneare ha dichiarato che la sentenza va nella direzione della linea che l’amministrazione comunale ha sempre sostenuto. “Ad Eraclea non c’è mafia e per noi”, ha detto,” inizia il riscatto”.
Il primo grado del processo
Pochi altri hanno voglia di commentare perchè si tratta di un primo grado di giudizio. L’aggravante del metodo mafioso è stata applicata per singoli capi d’accusa, come estorsioni, minacce e violazione privata. In un primo stralcio del processo, celebrato con rito abbreviato, è stata riconosciuta l’aggravante dell’associazione mafiosa per alcuni imputati. Tra questi anche l’ex Sindaco di Eraclea Graziano Teso.
La CGIL Veneto, in sintonia con la Sindaca, si è detta soddisfatta sia del riconoscimento come parte civile, sia della previsionale di 20.000 euro. “I fenomeni di illegalità”, hanno dichiarato i sindacalisti, “e la presenza di associazioni dedite alla criminalità vedono tra le vittime le lavoratrici e i lavoratori”.
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