Chirurgia maxillo facciale.La nuova avanguardia è il trapianto di mandibola artificiale.
Giuseppe Ferronato, Direttore del reparto di chirurgia maxillo facciale dell’ospedale di Padova, è venuto a parlarci oggi di una tecnica innovativa sperimentata solo recentemente: il trapianto di mandibola artificiale. L’equipe di Ferronato è stata la prima in Italia a realizzare l’intervento, anche se effettivamente l’intervento più recente era addirittura il 12° in quanto a realizzazione effettiva perché per l’ufficialità si è dovuta attendere l’autorizzazione metodica. Ma non solo quest’innovazione medica è stata la prima nel campo italiano ma addirittura al mondo. Nelle prime fasi della preparazione dell’intervento, viene realizzata una ricostruzione completa della mandibola utilizzando un computer, quindi una vera e propria ricostruzione tridimensionale dell’intero scheletro facciale perché la parte asportata deve avere la stessa forma, volume e dimensione della protesi artificiale (che viene quindi modellata esclusivamente per quel paziente). Dal punto di vista estetico si sono ottenuti ottimi risultati perché si restituisce una vita normale al paziente. Ma quali sono le cause principali di devastazione della mandibola? Sicuramente le necrosi da radioterapia, una patologia esplosa da qualche anno a questa parte, e le terapie per tumori alla mammella o dell’osso, molto patogene per quest’ultimo in particolare. Ma anche degenerazioni, nel cavo orale, di terapie odontoiatriche con relativo sequestro e morte di segmenti d’osso, la cui unica soluzione è l’estrazione e la sostituzione dello stesso. L’alternativa che veniva utilizzata prima della maxillo facciale attuale era invece una semplice placca di contenzione che manteneva la forma del viso e che era fissata con delle viti, spesso e volentieri disarcionate dalla placca stessa o patogene per la necrosi dell’intera placca. Da questo punto di vista, l’imprenditorialità veneta, molto all’avanguardia, ha stabilito un connubio veramente molto efficiente fra medicina ed ingegneria: la medicina progetta il presidio da ricostruire ma è l’ingegnere in laboratorio che si occupa di costruire il manufatto e le relative guide per l’estrazione dell’originale ed il trapianto di quello nuovo. Purtroppo, al momento, le richieste sono schizzate alle stelle anche da parte di tutto il resto d’Italia, soprattutto da parte del centro sud e l’equipe è in seria difficoltà per una domanda di gran lunga soprannumeraria rispetto alle possibilità di produzione delle protesi. La storia della chirurgia maxillo facciale è comunque molto recente e risale circa agli anni ’50-’60. L’impulso era stato dato dalla presenza soprattutto di grandi maestri veneti, quello della scuola ospedaliera, Curioni, e quello della scuola universitaria, il prof. Gote. Ovviamente, interventi di questo genere risolvono anche problemi estetici pur non essendo la branca specializzata nell’estetica pura: tutte le malformazioni possono essere curate, anche quelle presenti dalla nascita, di solito le più pesanti da sopportare e molto delicate dal punto di vista emozionale. Inoltre, alcuni interventi vanno corredati di tesi specialistica, soprattutto se di diagnosi asimmetrica, di medici anche non maxillo facciali perché alcune disfunzioni si riflettono anche oltre la mandibola, coinvolgendo sinergie muscolari che vanno ad intaccare anche il resto del funzionamento del nostro organismo.