Roberto Stevanato, storico e scrittore, ci racconta il suo nuovo nonché primo romanzo mai pubblicato “Gavemo le cape, fémene”, un tuffo nel passato nel periodo degli anni duri di Mestre.
“Ho scritto molto durante i lunghi anni della mia vita. Articoli di contenuto scientifico, saggi storici ed interventi per la promozione sociale della nostra città, ho presentato e curato la presentazione di numerosi libri scritti da altri, ma mai avevo pubblicato un mio romanzo. Ora è arrivato il mio momento con “Gavemo le cape, fémene”.
Il Romanzo
Questo è un romanzo che definire storico è certamente azzardato, ma che sicuramente tratta l’evoluzione storica della nostra società, dall’immediato dopoguerra, sino a quasi i giorni nostri, così come percepita e vissuta da chi ha avuto la fortuna di viverla come il sottoscritto. Un tempo dalle grandi trasformazioni sociali ed economiche, un periodo di straordinario progresso che nel libro viene descritto attraverso la vita vissuta di due famiglie.
“Gavemo le Cape”
Il titolo era la frase gridata da un pover uomo che arrotondava la magra pensione raccogliendo le vongole in laguna per poi venderle porta a porta alle famiglie della desolata periferia urbana della Mestre degli anni ’50.
Tra Favola e Realtà
Una storia formata da una sequenza di episodi concatenati tra loro che potremmo definire con le parole di Guareschi: “Favole che sembrano storie vere o storie vere che sembrano favole”, difficile dirlo, ognuno lo deciderà leggendo il libro.”
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