Il distretto calzaturiero della Riviera è il terzo in Italia per numero di aziende (504) e risorse. Produce il 10% delle scarpe italiane: 20 milioni di paia all’anno e fattura 1,8 miliardi di euro. La maggior criticità riguarda la difficoltà di reperire manodopera, nonostante il ruolo di formazione svolto dal Politecnico Calzaturiero, la scuola di design e tecnica della calzatura che ha appena festeggiato i 100 anni di attività.
Il Politecnico calzaturiero della Riviera del Brenta festeggia il suo centenario con il vento in poppa: nei primi sei mesi del 2023 l’occupazione nel distretto ha superato i valori ante-covid.
Storia del Politecnico calzaturiero
Fondata nel 1923 all’indomani della prima guerra mondiale, la scuola di disegno per arti e mestieri, dalla quale discende il Politecnico calzaturiero di Vigonza, poneva al centro la formazione delle maestranze: ruolo che, mutatis mutandis, continua a mantenere.
Le parole di Daniele Salmaso, presidente del gruppo Calzature Confindustria Veneto-est
“Noi crediamo che il politecnico debba mantenere il suo ruolo di faro tecnologico nel contesto del distretto calzaturiero non solo di Venezia e di Padova, ma anche a Treviso. Abbiamo infatti realizzato una fusione con i colleghi di Treviso e Rovigo.
Una scuola, quindi, all’avanguardia, che insegni ai calzaturieri qual è la via principale per il futuro, sia in termini tecnologici sia di sostenibilità e di efficienza energetica nelle produzioni e nello studio della progettazione dei prodotti. Noi pensiamo, quindi, che ad oggi il Politecnico debba essere il veicolo principale per l’innovazione del nostro settore calzaturiero”.
I 100 anni del poli calzaturiero sono stati realizzati in villa Foscarini-Rossi a Stra. Prima è stata fatta la consegna dei diplomi agli studenti, poi la cerimonia vera e propria, con associazioni di imprenditoria, imprenditori e istituzioni.
Le parole di Antonio Santocino, presidente della camera di commercio di Padova
“Questa è una realtà che vedo che tutto il mondo ci invidia, non solo quello della moda ma anche quello del design. Io credo, quindi, che tutto questo determini una grande valorizzazione anche del nostro territorio. C’è un grande progetto d’innovazione, anche perché tutte le professioni cambiano.
L’introduzione della digitalizzazione determinerà in futuro anche necessità di ulteriori specificazioni, per cui noi abbiamo pensato come camera di commercio di Padova, in sintonia anche con quella di Venezia, di partecipare a questo progetto. Le modalità le vedremo quando conosceremo anche i costi e le specifiche tecniche, però la volontà è di dichiarare fin da oggi che noi ci siamo”.
I risultati raggiunti dal Politecnico sono decisamente lusinghieri, ogni anno forma 1000 lavoratori e 300 ragazzi. Le iscrizioni sono in aumento, motivate anche dal fatto che il 95% degli studenti trova impiego ancora prima di terminare gli studi, al Politecnico scuola e lavoro di incontrano.
Le parole di Elena Donazzan, ass. istruzione, formazione e lavoro-regione Veneto
“La ricetta per creare capitale umano di qualità è parlare con le aziende, e quelle sono migliori in questo territorio, quando parliamo di calzature e made in Italy, Anche a livello internazionale vengono a investire qui, e questo centenario del Politecnico della scarpa lo conferma.
Ecco perché i percorsi formativi sono così vincenti. I giovani che escono dai nostri percorsi formativi hanno anche la possibilità attraverso gli stage, quindi alternanza tra lavoro e formazione, di mettere direttamente le mani in pasta”.
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