I testimoni sopravvissuti all’agghiacciante caduta del bus dal cavalcavia di via Rizzardi hanno riferito alla Procura di Venezia che hanno sentito strisciare il bus contro il guard rail. E’ tutto quello che per il momento il Procuratore capo Bruno Cherchi, ha riferito oggi in un incontro con i giornalisti: sono persone, ha aggiunto, che hanno subito un trauma, perso parenti e bisogna attendere che siano nella condizione di essere sentiti.
La Procura
Il Procuratore anche aggiunto che per gli esiti dell’autopsia sul corpo dell’autista si dovranno attendere dieci giorni. Sono stati acquisiti i dati raccolti dalla polizia municipale sul luogo dell’incidente. E proprio per questo era partito in questi giorni un cantiere.
Situazione del cavalcavia
Gianluca Agostini ci ha mandato queste immagini che mostrano cedimenti, giunti scoperti e guard-rail rotti. Guardate ad esempio la banchina e questo punto del cavalcavia della Vempa, sul lato che si immette a Mestre, che ha già ceduto in due punti, di cui uno segnalato. Oggi è stato aggiunto un altro avviso in un altro punto del guard rail rotto dove passano auto e moto, che vi abbiamo mostrato nei giorni scorsi.
Bivacchi
Gianluca Agostini ha ripreso i piloni che sorreggono il cavalcavia anneriti dal fumo dei bivacchi dei clochard, fuochi appiccati per scaldarsi o cucinare il cibo che più di una volta hanno allarmato per il potenziale rischio di un incendio che avrebbe potuto intaccare la stabilità delle colonne.
Si tratta di luoghi che accolgono da anni mendicanti rumeni che vivono chiedendo l’elemosina a Venezia. L’ultimo sgombero della zona dove è caduto il bus è avvenuto proprio la scorsa settimana, ma ci sono testimoni che sostengono di aver visto ritornare quelli che tutti chiamano, “barbanera”.
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