Gli esiti dei primi risultati parziali della autopsia eseguita sulla salma di Alberto Rizzotto, l’autista del bus caduto dal cavalcavia di Mestre, dicono che non sarebbe stato colto da malore e che non soffriva di cuore.
L’autista del bus
L’autista, trevigiano e quarantenne, è morto assieme ad altri 20 passeggeri, nell’impatto con il suolo dopo un volo di 15 metri dal cavalcavia Rizzardi. Questo dopo aver raschiato il fianco destro per 50 metri contro il guardrail.
Potrebbero emergere comunque altre novità perchè i medici legali incaricati dalla Procura di Venezia: Guido Viel e Roberto Rondolini. Stanno facendo altri accertamenti e uno in particolare, molto importante, si farà la prossima settimana.
Se gli esiti dovessero confermare il buon stato di salute di Rizzotto, l’inchiesta dovrà dirigersi verso altre ipotesi: come per esempio una distrazione dell’autista o un malfunzionamento tecnico del mezzo.
Il 25 ottobre sarà eseguita la perizia sulla barriera ed entro 120 giorni si saprà, se un guardrail a norma, con le prescrizioni di oggi, avrebbe mai retto la mole del mezzo ed evitato la sua caduta.
Gli altri feriti
Sul fronte dei feriti, il bollettino riporta le condizioni ancora molto critiche della donna spagnola di 52 anni ricoverata a Padova. Continua invece a rimanere stabile la bambina ucraina, ricoverata anche lei in condizioni critiche nel nosocomio patavino. Tutti gli altri 9 pazienti che non ancora dimessi, stanno migliorando.
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