Gabriella Chiellino sulla sua formazione
Paolo Dalla Vecchia: “Sei stata la prima laureata in scienze ambientali. Come ti sei avvicinata a questi temi?”
Gabiella Chiellino: “È stata la voglia di far qualcosa di utile per gli altri e per noi stessi. Quando ho visto questo corso di laurea per sbaglio nel libretto, me lo sono messa a leggere. Ero sicura di voler fare una cosa scientifica, infatti c’era in ballo anche medicina.
Poi però ho letto il libretto dove si parlava della cura dell’ambiente e di capire le tematiche dell’impatto. 35 anni fa sfido chiunque a ricordarsi se si parlava di questi temi. L’ultimo giorno disponibile mi faccio accompagnare a Venezia da mio fratello e mi sono iscritta al test di ammissione. Passo, e intraprendo un percorso in cui non era chiaro dove saremmo arrivati.
La tesi e la nascita dell’azienda
Studi su geologia, chimica, fisica, fino al tema dell’inquinamento delle acque. Faccio una tesi sull’inquinamento delle falde acquifere nella zona vicentina, dove abbiamo poi sentito parlare dei PFAS. Ho iniziato a capire che tutta la voglia di speranza, di creatività e di voler fare per gli altri mi ha permesso di innamorarmi di questi progetti dell’analisi dei dati.
Mi ha portato a capire come ridurre gli impatti sulle discariche acqua emissioni in atmosfera, che poi mi ha portato a continuare a studiare per costruire un’attività di impresa che è cresciuta negli anni, l’IMQ eAmbiente che ha varie sedi in Italia e all’estero con tanti ingegneri e tante lauree specialistiche, ovviamente scienze ambientali, ma anche geologia e fisica”.