Gabriella Chiellino sull’ecologia integrale
Paolo Dalla Vecchia: “Il rapporto uomo ambiente passa si attraverso la chimica, la fisica e la matematica, ma passa anche attraverso sapere umanistici. Tu si sempre stata portatrice di questa chiave di lettura.
Storia, letteratura, psicologia e filosofia in una visione integrata. Ai giovani questa visione piace molto. Per la tua esperienza cosa ci puoi dire?”
Gabriella Chiellino: “Sull’ecologia integrale, questo nuovo nome è stato anche ribadito con l’enciclica “Laudato sii” di Papa Francesco uscita nel 2015. L’enciclica in cui diventa un codice di lavoro importantissimo, è che la sostenibilità va a toccare tutti e tre gli ambiti di questo sgabello sul quale sta in piedi.
Gabriella Chiellino e la metafora dello sgabello: la gamba ambientale
La prima gamba è quella ambientale: vivere in un territorio ambientalmente curato, dalle emissioni di acque, rifiuti, rumori, paesaggio.
Quello è da tutelare per permetterci di vivere, perché questo cambiamento sarà tale da generare le migrazioni climatiche. Noi facciamo fatica a vivere in temperature sopra i 40/45 gradi, per cui ci saranno delle migrazioni in una fascia equatoriale più alta dov’è possibile una temperatura più consona all’essere umano.
La gamba sociale
La seconda gamba è quella sociale, della popolazione, della dignità del lavoro, del superare le differenze. Dobbiamo ricordarci che la nostra ricchezza è basata sulla povertà degli altri popoli. Ormai sappiamo che l’Africa e l’America del sud sono le miniere delle materie prime, materie con cui noi fabbrichiamo energia, le batterie dei telefonini e altre cose importantissime.
Però sono terre che noi ricordiamo come povere. In realtà sarebbero ricchissime: il tema della disuguaglianza e della povertà emerge ovunque, anche qui a Venezia. La “s” sociale è parte integrante della sostenibilità.
La gamba economica
L’ultima gamba è quella della governance, quindi l’economia. Se non c’è un’economia che ci permette di vivere e partecipare al territorio, perchè tutti abbiamo bisogno del necessario per vivere, manca la parte economica dello sgabello della sostenibilità. Oggi in post covid quando facciamo i colloqui i ragazzi non chiedono la responsabilità, ma un equilibrio di vita. Chiedono la loro “s” sociale in un ambiente che permetta loro di vivere bene”.
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