Il cambiamento climatico e l’Ordine
Risponde per primo l’ingegner Carraro: “Questo tema dei cambiamenti climatici, per quanto sempre presente, è emerso nella sua drammaticità e complessità negli anni tra il 2018 e 2020. L’Ordine ha deciso perciò di istituire un’apposita commissione per valutare nei dettagli come gestire la problematica.
D’altronde l’Ordine degli Ingegneri deve occuparsi della parte più tecnica lasciando da parte, in seconda battuta, quelli più sociali ed economici. A noi interessava comprendere le cause e le origini, oltre che le soluzioni individuabili e praticabili. Quindi come sempre si fa in questi casi, si mettono attorno al tavolo un po’ di colleghi particolarmente ferrati nella materia, affinché studino la materia. Abbiamo quindi costituito la Commissione dei cambiamenti climatici e abbiamo chiesto di farne parte e di coordinarla all’ingegnere Sandro Boato.
Ordine e Collegio
Egli è particolarmente competente nella materia grazie ai suoi trascorsi in ARPAV, nei settori dell’ambiente ecc. Dunque così questa commissione ha elaborato in documento che è definito ‘position paper’, nel senso di posizione che poteva assumere l’Ordine relativamente a questo tema. Documento che ovviamente ha poi analizzato e approvato il Consiglio dell’Ordine. E’ stato infine presentato pubblicamente alla scuola di San Rocco con un apposito convegno nel 2020.
Questo documento conteneva un insieme di analisi, dei suggerimenti e delle indicazioni nei confronti dei soggetti istituzionali competenti nei confronti dei decisori che possono e dovrebbero agire su questo argomento.
Esso lo promuoviamo in diverse sedi e a seguire abbiamo costituito appositamente un gruppo di lavoro con lo stesso tema, cambiamenti climatici, anche all’interno della federazione regionale degli Ordini degli Ingegneri. Anche lì il documento proposto dall’Ordine lo abbiamo presentato e proposto pubblicamente al Consiglio Nazionale.
Questo è quello che noi possiamo fare: individuare le cause e le possibili soluzioni.”
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