Primo Angelo Pellizzato, mio nonno, che poi ha lasciato gestire nel tempo dai mio papà e mio zio Maurizio e Lucio Pellizzato. Infine, da ormai trent’anni anche dal sottoscritto, Giovanni.
La Toletta apre
Non è che sia mai stata fissata una data precisa dell’apertura di questo negozio, perché all’epoca forse non si usava. Siamo sicuri che era nell’ottobre del 1933 e noi abbiamo dedicato questa volta l’intero mese per festeggiare il nostro novantesimo compleanno.
Non pensavo sinceramente che i novant’anni fossero così sentiti. Io in qualche modo sto pensando ai 100, anche se ce ne vuole e sarò vecchietto. Però pensavo che i 90 in qualche modo fosse da parte nostra una cosa anche esagerata da festeggiare.
Invece no, è stato esattamente il contrario. Cioè le persone ci hanno dato una testimonianza e ce la stanno dando continuamente. Un’enorme affetto, un’enorme vicinanza per quella che veramente è la libreria dei veneziani.
La libreria dei veneziani
Andiamo all’interno a vedere com’è la toletta del 2023. Novant’anni non sono una storia ma sono tante, tantissime storie.
A me ogni tanto viene l’idea, mi piacerebbe raccontarle in un libro, però forse non lo so se venderli, pubblicarli come editore. Credo che anche mettermi a scriverli potrebbe essere un po conflitto di interessi quasi, ma in realtà mi piace raccontarle.
Sono storie che risalgono appunto ai tempi della resistenza. Quando in questo negozio veniva nascosta la stampa clandestina, armi. Tutti gli anni del dopoguerra. Quando la Toletta era libreria dell’usato, quando ci sono le code per acquistare i libri a settembre e via via fino agli anni 70 e 80. Quelli nei quali finalmente la memoria diventa anche mia personale.
Il libro e la persona
Centinaia di persone, tra le più curiose e le più simpatiche, che sono passate attraverso questi scaffali. E anche il grande protagonista: i libri. I libri che fanno la libreria.
Secondo me rispetto a tutto quello che può succedere attraverso la vendita on-line, quando si va a cercare un libro specifico, in libreria sono i libri che vengono incontro al lettore. Io tante volte lo dico, sembra una battuta, sembra un ossimoro, ma è veramente così. Cioè in libreria non è il lettore che trova il Libro, ma è un libro che trova un lettore.
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