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Incontro ravvicinato con i bio esseri: la mostra di Pino Guzzonato

C'è una bellissima mostra da vedere a Treviso. "Bio-esseri" di Pino Guzzonato, una sorta di bestiario fantastico che l'artista vicentino, classe 1941, ha realizzato in forma di piccole sculture d'argento. Ma l'esposizione, a Ca' Scarpa fino al 10 dicembre e ad ingresso libero, fa vedere anche molto altro. Eccone un assaggio

I bio esseri di Guzzonato rappresentano la vita che si rinnova attraverso forme ibride, magari non perfettamente compiute, ma vitali.

Dal Medioevo ad oggi, l’idea del bestiario ha sempre affascinato gli artisti per la possibilità di inventare nuove creature, dando sfogo alla propria immaginazione e alla volontà di dare un ordine alle cose.

L’opera

Anche Pino Guzzonato, scultore, pittore e incisore vicentino, ha provato l’ebrezza di far uscire dalla propria mente strani rettili, batraci antropomorfi, pesci con le gambe e volatili cocchieri. Durante la pandemia, Guzzonato ha prodotto una nutrita serie di bio esseri, fantastiche visioni, un po’ Lewis Carol e un po’ Hieronymus Bosch, piccole sculture in argento che rappresentano il corpus centrale della mostra aperta a Treviso fino al 10 dicembre.

Pino Guzzonato: “Per me sono la diversità fatta a regola, perchè l’importante è essere diversi al mondo, si è tutti diversi. Poi i bio esseri, praticamente è una metafora dell’evoluzione, è come dire sì, ma non è che sia frutto di fantasia pura. È una metafora dell’evoluzione delle specie. In questo caso le specie sono tantissime, però tutti hanno frammenti di varie di varie comunità. Diciamo, è come un bagaglio che ogni umano ha. Può anche essere che un sacco di notizie non servono a niente veramente. Adesso gli studiosi li chiamano spazzatura del cervello. Però lo hanno cominciato a studiare veramente.”

La mostra di Pino Guzzonato a Ca Scarpa è promossa dalla Fondazione Benetton studi e ricerche, ed è la prima di una serie dedicata ad artisti di area veneta.

Il curatore della mostra

J.K.Mauro Pierconti: “Questa prima mostra si riferisce all’opera di Pino Guzzonato, un’artista Vicentino già molto noto. Ha realizzato negli anni del Covid questa serie di statuette d’argento e altri materiali che troverete nell’ultima sezione della mostra.

Nel pensare questa mostra abbiamo anche cercato di delineare un percorso che faccia capire al visitatore come è arrivato a realizzare queste opere. E quindi parliamo del mondo naturale che ha circondato la vita di Guzzonato fin dagli esordi, da quando ha iniziato negli anni 60. Quindi poi anche il rapporto con i poeti che sono stati importanti perché l’hanno stimolato e hanno acuito ancora di più quale che era una sensibilità naturale verso i materiali. E così nelle varie sezioni della mostra potete vedere effettivamente che cosa significhi creare, avendo la natura al proprio fianco.”

I bio esseri di Guzzonato rappresentano la vita che si rinnova attraverso forme ibride, magari non perfettamente compiute, ma vitali. Fanno parte delle infinite possibilità di metamorfosi della natura.

Telmo Pievani

Il filosofo della biologia: “Di Dio Essere di Pino Guzzonato sono un bestiario contemporaneo meraviglioso. Sono una metafora evolutiva. Ci danno l’idea della gioia e della diversità individuale, delle sperimentazioni evolutive e sono davvero un modo per capire come funziona l’evoluzione. Non è una marcia di progresso, non è un succedersi dal bene in meglio, ma è un’esplorazione di possibilità e quindi è un gioco tra vincoli.

Possibilità però, esattamente come Pino Guzzonato ha immaginato nelle sue creature, che sono un po’ umane e un po’ animali. Delle creature ibride, un po’ chimere. E davvero rappresentano un modo molto bello artistico per unire i linguaggi e far dialogare l’arte e anche la scienza.”

Le 150 opere dell’esposizione trevigiana consentono di ripercorrere la lunga carriera di Pino Guzzonato, che non ha mai smesso di trarre ispirazione dalla natura, espressione di una poetica che unisce arte e scienza.

Il punto di una storica dell’arte

Anna Villari: “Un viaggio, quello di Pino Guzzonato, lunghissimo anche attraverso le fonti della storia e della storia dell’arte, le suggestioni che ogni tanto fanno capolino dall’opera di Pino sono moltissime. Statuette votive, Etrusche, cretesi, l’arte cicladica. Il mondo onirico, surreale, fantastico, alle volte anche spaventoso di Bosch. Anche la scultura contemporanea, la grande scultura del 900. Ma tra natura e arte. E suggestione anche che vengono dal mondo dell’arte dell’altissimo artigianato del passato.

Una costante nell’arte di Pino Guzzonato, è una capacità profondissima di ascoltare e mettersi in connessione con l’universo.”

La mostra di Pino Guzzonato ha ispirato anche un gioco di orientamento per bambini e famiglie invitati a cercare le riproduzioni dei bio esseri tra le vie e le piazze di Treviso. Questa sì che è realtà aumentata.

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