Filippo Turetta
La gravità delle contestazioni e il clamore mediatico suscitato dai fatti, necessita ora di una decantazione. E’ l’invito del procuratore di Venezia, Bruno Cherchi a capo dell’inchiesta per l’assassinio di Giulia. In modo che le indagini ha scritto in una nota, procedano in modo spedito, ma con tutte le garanzie.
Una frase piatta che in qualche modo cerca di smorzare un clima di linciaggio che sta affiorando e si manifesta anche sui social. E chi ha preso di mira anche chi non c’entra, come i titolari del ristorante di Torreglia che un tempo era di proprietà della famiglia di Turetta.
Ora la Procura è in attesa che la Germania si pronunci sulla richiesta di consegna dell’indagato. Mentre sarà disposta l’autopsia sul corpo della ragazza per capire a quale ora risale la morte. Se fosse morta nel canalone di Piancavallo dove è stata trovata, la competenza delle indagini passerebbe alla Procura di Pordenone.
L’orribile crimine
Per il momento l’anatomopatologo Antonello Cirnelli ha rilevato una ventina di coltellate al collo e a mani e braccia con cui Giulia ha cercato di difendersi.
Bruno Cherchi ha dichiarato che se i tempi di consegna dell’indagato dovessero essere lunghi, gli investigatori sono pronti ad interrogarlo a Lipsia. Il Procuratore ha ribadito a voce, parlando con i giornalisti, che non c’è un clima positivo e che è necessario abbassare i toni. Rimane da capire se sarà contestata la premeditazione.
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