L’autopsia sul corpo di Giulia Cecchettin
È stata una lunga giornata quella di oggi per l’inchiesta sull’omicidio di Giulia. Sia sul fronte dell’autopsia, iniziata la mattina alle 9:00 a Padova: nel programma c’era anche una TAC, protrattasi per ore. Sia per l’interrogatorio di Filippo Turetta, da parte del procuratore veneziano Petroni, nel carcere di Montorio Veronese iniziato alle 11. Due ore dopo l’avvio dell’esame autoptico, forse per dare qualche elemento in più alla procura per rivolgere domande mirate all’indagato.
Tutto è coperto dal segreto istruttorio, ma in queste ore sono comunque trapelati nuovi elementi. Come il numero di ferite trovate nel corpo della ragazza, abbandonato nei pressi del Lago di Barcis nel pordenonese, che sono 26. Alcune sarebbero state inferte dopo la morte, secondo quanto riporta il Corriere della Sera. Tra questi ci sono i tagli trovati sulle mani di Giulia, che fanno pensare che la ragazza abbia impugnato le lame a mani nude per fermare il suo carnefice.
Colpo mortale
L’attenzione degli anatomopatologi è andata, però, soprattutto su quello che sembrerebbe il colpo mortale inferto a Giulia: una coltellata alla nuca. Se gli inquirenti hanno trovato conferma al sospetto che la ragazza è morta dopo una lotta disperata, potrebbe scattare l’aggravante della crudeltà.
LEGGI ANCHE: CGIL: “Le donne più povere e ricattabili”