Idrovia come soluzione strategica per scongiurare futuri alluvioni
Marino, presidente di Brenta Sicuro: “Dopo quello che è successo nel 2010 non si può certamente star fermi ed aspettare nuovi eventi alluvionali. Tra l’altro nel 2010 non abbiamo avuto piene contemporanee di Brenta e Bacchiglione che sono quelle che provocano i disastri peggiori legati al fatto che noi abbiamo un importante deficit di portata a sud di Padova rispetto a nord.”
“Quindi se arrivano, per ipotesi, 2500 metri cubi (la portata massima) dal Brenta a Limena e 500 arrivano col Bacchiglione, al sud di Padova abbiamo una portata complessiva di circa 2500 contro i 3000. Quindi 500 metri cubi se non si fa nulla escono e vanno nel territorio. Invece con questa opera, certamente accompagnata dalle corrette e costanti manutenzioni degli argini dei fiumi più importanti, c’è questa valvola di sfogo e quindi un canale scolmatore che quando c’è bisogno e in maniera assolutamente regolata ci porta l’acqua del Brenta e del Bacchiglione a Dogaletto.”
Frequenza controllata: riduzione del rischio e ambiente protetto
“Possiamo addirittura scolmare acqua dal Novissimo, per cui abbassare il livello di rischio diretto del territorio della riviera del Brenta. Per cui non solo le funzioni ambientali e quindi portare sedimenti e acqua dolce nei momenti tranquilli. Abbiamo questa grande opportunità che è stata calcolata agli esperti come ipotesi che può accadere ogni 5-6 anni mediamente, quindi non tutti i giorni. Anche questo è un effetto da smontare: il fatto che abbiamo costantemente l’acqua che ci arriva al territorio e ci allaga.
Si tratta di acqua che andrebbe comunque ad allagare un territorio e l’allagamento non è fatto da acqua pulita, ma abbiamo del fango che si porta tutto compresi gli idrocarburi, gli inquinanti… Quindi se noi lo facciamo in maniera regolata abbiamo dei grandissimi vantaggi dal punto di vista ambientale.”
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