In più l’autunno è arrivato con temperature miti e i capi caldi sono rimasti nelle vetrine. Ma soprattutto i consumatori stanno vivendo un momento ibrido e dividono gli acquisti tra il negozio fisico e quello virtuale.
Omnicanalità dei consumatori: acquisti divisi tra negozio fisico e online
Ci sono negozianti che stanno pensando di far pagare la prova del vestito e della scarpa al cliente che cliente non è, o meglio, a colui che prova e poi se ne va, mostrando senza molti scrupoli che non era mai entrato nel negozio per comprare, ma soltanto per capire se quello stesso capo a prezzo più basso in rete gli stava bene.
Federmoda ConfCommercio di Vicenza: richiesta di modifiche ai saldi
Per contrastare la concorrenza dei siti virtuali la Federmoda ConfCommercio di Vicenza ancora il 31 ottobre ha chiesto alla Regione Veneto di tornare alle classiche vendite di fine stagione che un tempo partivano il 27 gennaio. “Erano saldi” – dice l’associazione – “che avevano un senso perché i negozianti in quella data sapevano cosa sarebbe rimasto il magazzino senza un forte incentivo all’acquisto con un vero sconto e si tratterebbe di capi che non si trovano in rete.”
I commercianti vicentini inoltre hanno proposto un’altra sciabolata per contrastare lo shopping in rete, ossia l’eliminazione del divieto delle vendite promozionali un mese prima dei saldi per consentire ai commercianti di praticare tutte le politiche di vendita che ritengono utili.
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