I diversi volti di Nicola Pamio
Nicola Pamio: “Sinceramente mi sono molto divertito in quello che ho potuto fare e in quello che ho fatto. Lo dico veramente con braccia aperte perché chi ha la possibilità di divertirsi, di cantare, di diventare ogni qualvolta un personaggio diverso, e avere tutte queste piccole trasformazioni che ti portano in altri mondi, è la cosa più bella che ci sia.”
Il piccolo rimpianto di non aver osato
“Il motore e il talento per fare anche la prima carriera ce l’avevo. L’unica cosa che rimpiango un pochino, e forse che mi è mancato un pochino, è di non aver osato. Forse nel mio carattere c’è un fattore molto più tranquillo, più rilassato della vita e ho scelto un pochino la parte più rilassata e piacevole della vita.”
Il filo rosso dei ricordi che lo lega a Venezia
La puntata si intitola “Ricordi di un tenore al Teatro La Fenice”. Un tenore che è una espressione del territorio veneziano. Nicola Pamio, uno dei più versatili interpreti del grande repertorio del bel canto italiano. Un tenore di origini veneziane. Il suo percorso è iniziato dalla Chiesa di Scorzè approdando, giovane diplomato, in uno dei cori più celebri del panorama internazionale: il Coro della Fenice. Non c’è esordio più formativo per un cantante d’opera che quello di iniziare a muovere i primi passi nel Coro del prestigioso Teatro La Fenice di Venezia.
Un tenore, Nicola Pamio, che ha percorso tutto il cammino dal fondo fino alla cima, accettando anche a un certo punto della sua carriera di fare il ruolo del gregario. Questo però gli ha aperto le porte ad una possibilità di interpretazione in tantissime opere e in tantissimi personaggi. I suoi ricordi sono un filo rosso, un legame con la città di Venezia e quindi con i teatri anche del nostro territorio.
Il ritorno di Nicola Pamio a Venezia con “Ariadne auf Naxos”
Nicola Pamio: “Anche se con un piccolo ruolo, sono felicissimo di ritornare a Venezia a giugno con “Ariadne auf Naxos”, in tedesco naturalmente, con un regista molto piacevole che è Paul Curran, con il quale ho già fatto “Peter Grimes” di Britten, dove facevo il reverendo Horace, un pretino inglese che si divertiva nei pub english dell’opera.”
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