Architettura come progettazione
“Comprendiamo il presente dove abitiamo, guardiamoci intorno: gli elementi, le ville, i luoghi, gli spazi, anche i singoli manufatti che ci sono all’interno di queste ville e andiamo a studiarci il passato! Un passato che dobbiamo andare a conoscere in maniera scientifica con il lavoro degli storici, consultando gli archivi, consultando i documenti storici.
Ci facciamo così un’idea di come il passato ha contribuito a rappresentare il nostro presente. Il nostro presente è frutto di un’elaborazione che è venuta nel tempo. La comprensione del presente consente di capire quali sono gli elementi da valorizzare. Consente di discernere in un edificio, che può essere una villa o un manufatto, quali sono le parti da valorizzare, quelle che si possono trascurare. Ricercare le funzioni che sono compatibili all’interno di questi edifici vuol dire rappresentare, cominciare a proiettare verso il futuro, quindi a progettare. Proiettarsi era la parola che usava.”
Via Nazionale e la valorizzazione di Villa Pisani
“Abbiamo avuto modo di collaborare con lui proprio su un progetto, secondo me, dove esemplifica questi passaggi, un progetto di valorizzazione di via Nazionale, che è la via che sta dietro a Villa Pisani. Tutti conosciamo Villa Pisani, sappiamo che è uno dei luoghi più frequentati dal turismo fuori da Venezia.
Dovrebbe essere il secondo luogo come numero di spettatori, ma dietro a quella villa, dietro alla sua magnificenza, si nascondono altri elementi costruiti dalla storia. L’Istituto idrografico, che è un’eccellenza dei primi del ‘900 del Veneto. C’è un’edilizia minore che era la vita: per esempio c’era la casa dei pompieri, cioè delle persone che facevano la manutenzione delle pompe di villa Pisani.”
Il legame tra passato, presente e futuro nella progettazione di un architetto
“Ci sono tutti quegli elementi architettonici, storici e funzionali di supporto alla villa che andrebbero valorizzati, cioè ora sono ruderi. È lo stesso problema di Villa Barison. Sono degli elementi che a vederli sono vecchi, sono decadenti, li stiamo perdendo. La sua proposta era quella di prestare attenzione perchè non possiamo perdere questi elementi, sono la base della nostra storia, dobbiamo capirli, dobbiamo conoscerli. Dobbiamo capire cosa possiamo insediarci lì dentro, nel caso di Via Nazionale, un museo dell’idraulica, un albergo diffuso.
Questo è l’obiettivo che, secondo me, l’amministrazione di Stra, per esempio, si sta ponendo. Andiamo così a riutilizzarli. Non possiamo consentire a noi che li conosciamo, di trascurare questi elementi. Dobbiamo insegnare ai giovani che il loro futuro, in qualche modo, si somma ad una storia che tiene presente della sua consistenza, con l’adattamento alle esigenze che servono nei tempi attuali. Conosciamo il passato non solo come folklore per capire il presente, ma per proiettarsi nel futuro e per progettare anche il nostro futuro.”
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