Il settore del turismo, una stabilità occupazionale continua a Venezia
Daniele Minotto: “Noi direttamente, parlo dell’azienda alberghiere, quindi codice Ateco 5510, rappresentiamo circa 8000 lavoratori diretti. Quindi, escludendo tutto quello che riguarda gli appalti e tutte le società che ci sono all’interno delle nostre strutture, anche chi fa parte delle pulizie di piani, in alcuni casi ha delegato quel tipo di attività a degli operatori specializzati, gli operatori diretti di alberghi sono circa 12-13 mila in questo momento. Ma con una tendenza a crescere di circa un 10% l’anno.”
“Quindi una stabilità occupazionale continua che c’è sul nostro territorio e una prospettiva di crescita e di capacità di assorbimento. Di fatti, una delle cose principali che ci sentite raccontare molto spesso è quella che, come anche in altri settori, c’è mancanza di manodopera. Anche noi abbiamo una difficoltà, fortunatamente si è assottigliata.”
Daniele Minotto ricorda l’impatto della pandemia e la forza di riaprire
“Noi nel 2022 siamo ripartiti dopo 26 mesi di chiusura. Ovviamente molti dei nostri collaboratori hanno dovuto fare altro, perché per esigenze di vita sono passati ad altri settori. Abbiamo riaperto con una carenza di circa il 30% del personale. È stato fatto un lavoro durissimo. Ringraziamo i nostri collaboratori che hanno dato il massimo, hanno dato il 110% per riuscire a garantire la qualità dei servizi.”
“Non abbiamo avuto recensioni negative particolari per carenze, quindi vuol dire che è stato fatto un grande lavoro di squadra assieme ai nostri collaboratori. Nel corso del 2023 possiamo dire che siamo tornati alla normale carenza del settore, che è intorno all’8-10% di lavoratori. È dato un po’ dagli stagionali, dal turnover che c’è, dato anche da pensionamenti, nuove entrate e nuove strutture che aprono, ovviamente.”
Le assunzioni nel comparto alberghiero veneziano
“Ogni struttura che apre va a drenare dal territorio dei lavoratori in più. Quindi, noi mediamente abbiamo un’esigenza di circa 800-1000 lavoratori nuovi all’anno, per quanto riguarda solo il comparto alberghiero. Se poi lo estendiamo alla città e anche al mondo della somministrazione, quindi pubblici esercizi, stiamo parlando di più di 20-25 mila persone che riguardano direttamente il nostro comparto.”
“Il vantaggio che abbiamo, obiettivamente, noi a Venezia, per cui abbiamo ridotto i gap, perché magari per le realtà più di tipo stagionale continua a permanere in modo più sensibile e più persistente, è il fatto che noi siamo strutture ormai prevalentemente annuali.”
I contratti a tempo indeterminato e le prospettive di crescita professionale secondo Daniele Minotto
“Impieghiamo tanto e mediamente l’80-90% sono tempi indeterminati con un contratto full time. Si discute sempre sui numeri. Oggi ragioniamo con i dati del 2022, che era un anno di ripartenza. Quindi, sembra che anche il nostro settore sia costituito da numeri inferiori dal punto di vista di stabilità lavorativa.”
“Quello che noi potenzialmente possiamo dare, quello che vogliamo tendere a riportare alla normalità, e già i dati del 2023 ci rasserenano, sono proprio questi numeri qui. Cioè di una grande stabilità lavorativa e anche di una qualità di lavoro con possibilità di crescita.”
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