Venezia Cambia

Minotto: collaborazioni tra alberghi, istruzione e inserimento sociale

Minotto guida AVA in collaborazioni tra turismo, istruzione e carcere, promuovendo opportunità e creando legami tra settori, contribuendo alla formazione e integrazione sociale

L’associazione AVA ha affrontato il lockdown come un vero tsunami, ma ora le riflessioni di Daniele Minotto indicano una speranzosa normalizzazione nel 2023. La diversificata azione di AVA, guidata da Scarpa e da Minotto, spazia anche nel terzo settore.

La cooperazione con gli studenti e la reputazione pubblica dell’albergatore

Particolarmente rilevante è la collaborazione tra l’associazione albergatori veneziani, le scuole locali e i carceri. Questa sinergia è fondamentale non solo per le scuole alberghiere e gli istituti turistici, ma anche per istituti medi, superiori e università. La cooperazione agisce come cinghia di trasmissione tra nuovi diplomati e neolaureati e le importanti strutture ricettive che rappresentano. L’associazione crea così un collegamento cruciale tra istruzione e realtà lavorativa.

Daniele Minotto: “È un lavoro continuo che portiamo avanti con tutto quello che riguarda la formazione, durante la fase scolastica dei ragazzi, con la speranza di farla diventare un’attrattiva verso il nostro settore. È innegabile che c’è un problema, un gap culturale, nel nostro settore, dove, a differenza del mondo manifatturiero, nel turismo non c’è il verbo “produrre”. C’è il verbo “servire”.

“Specie per noi veneti è visto come una forma di minore importanza nella scala gerarchica delle occupazioni. Quindi, molto spesso viene ritenuta una dignità più alta se uno ha una tuta blu rispetto a una giacca bianca o nera per fare un’attività di servizio. Però è un dato di fatto.”

Le alte possibilità di mobilità nel settore secondo Minotto

“Nel mondo manifatturiero, tranne per alcune eccellenze, abbiamo perso interi comparti nel nostro Paese, nel nostro territorio, il Veneto. il turismo cresce, continua sempre a crescere e dà opportunità di mobilità anche nei settori. Molto spesso i nostri direttori d’albergo iniziano dalla portineria e con lavori semplici di guardia, poi reception, ricevimento e poi diventano direttori. Chi lavora in sala può diventare metre, un F&B manager. Abbiamo le governanti che seguono e sono i manager dei piani.”

“Cioè ci sono tutta una serie di figure che se la persona ha le qualità, le attitudini, possono permettere di avere anche uno sviluppo in termini di carriera. Dipende dalle persone. È un lavoro a mio avviso bello, perché comunque è un lavoro tra le persone, con le persone. Quindi, con persone di ogni nazionalità, con la possibilità linguistica e la possibilità di vivere non semplicemente con una macchina, con davanti un pc e basta, ma di stare con le persone. Ovvio che richiede una predisposizione. Non tutti abbiamo questo tipo di attitudine.”

L’avvicinamento alle scuole, anche grazie alle istituzioni

“Abbiamo introdotto, perché le normative lo consentivano, dei processi di maggior avvicinamento da parte del mondo scolastico, che alle volte ha delle rigidità date dai programmi ministeriali. Perché comprendiamo tutte le difficoltà che ci sono. Ma abbiamo aperto un dialogo con il mondo produttivo, con le organizzazioni più rappresentative. E abbiamo reso più vicino il mondo delle aziende e far conoscere quelle che sono le reali opportunità.”

Daniele Minotto insiste sull’impatto del settore alberghiero a Venezia

“Molto spesso, se ci ricordiamo, quando si parlava di turismo, fino a moltissimi anni fa, si parlava dell’estate. Di quando gli italiani andavano in vacanza. E di solito la testimonial era un’attrice che andava anche da porta a porta e raccontava le sue esperienze ed era bello o brutto secondo di come l’aveva vissuto.”

“Il nostro è un sistema complesso che coinvolge tutti quelli che sono i comparti. Noi impattiamo sul territorio, impattiamo sui trasporti, impattiamo su quello che riguarda la gestione ecologica. Quindi, il fatto di dover gestire l’asporto rifiuti, di garantire tutti quei servizi che, ad esempio, per la città di Venezia hanno garantito la presenza di turisti e hanno permesso di mantenere un ospedale di prima categoria. Perché sennò sarebbe stato declassato proprio perché c’è un’affluenza a maggiori persone.”

“Possiamo raccontare che il mondo del turismo non è solo, con tutto il rispetto, la pizzeria dove si va a fare il lavoretto, ma è una realtà che permette anche in tempi rapidi di avere anche dei riconoscimenti economici importanti. L’abbiamo scoperto che era purtroppo un ambito sconosciuto.”

L’albergo, un luogo di opportunità aperto a tutti

“Quindi, quello che noi facciamo è nel mondo del consorzio di istituti alberghieri, negli istituti turistici, da dove ci sono delle possibilità di dialogare e di raccontare la reale situazione di quella che è un’azienda alberghiera. È un’opportunità per far ragionare. Perché poi, alla fine, è una piccola percentuale dei nostri dipendenti quella che arriva dagli istituti alberghieri.”

“Poi arrivano da altri settori arrivano, proprio perché abbiamo un vantaggio: riusciamo anche a riallineare le competenze in modo abbastanza veloce sulle figure di base per poi permettere, con quella che è la formazione continua, di far crescere le persone all’interno delle nostre strutture.”

Una cooperazione innovativa: il carcere della Giudecca

“Noi ci crediamo al punto che abbiamo iniziato anche le collaborazioni con il mondo carcerario. Nel senso che stiamo adesso collaborando con il carcere della Giudecca. Abbiamo fatto dei primi sopralluoghi, faremo la formazione all’interno del carcere per formare le figure professionali più appetibili. Perché è un nostro dovere, perché comunque dobbiamo condividere quelle che sono le opportunità dei territori e anche, per certi versi, un interesse egoistico che dovrebbe essere dei cittadini.”

“Pensiamo al fatto che la popolazione carceraria è formata dal 70% di persone che sono uscite dal carcere e sono rientrate. Sono al secondo passaggio perché non c’era un’opportunità al di fuori se non quella di delinquere. Quindi, il fatto già di iniziare col lavoro.”

Minotto svela le possibilità prospettate per gli ex carcerati

“Noi non possiamo produrre all’interno del carcere perché da noi si produce all’interno dell’albergo. Già acquistiamo i servizi, le lavanderie, i prodotti. Però, già il fatto di poterlo fare, nei limiti delle persone che possono farlo. Ci sono operatori molto seri, che ci permettono di avere delle persone selezionate che possono venire a lavorare, rientrare in carcere.”

“E poi, quando finiranno quel periodo di conguaglio, di quello che è il debito che hanno con la società, poter essere già introdotte. Quindi avere già un lavoro, la possibilità di avere una casa e di avere una continuità, come tutti quanti noi.”

GUARDA ANCHE: Daniele Minotto: grande ripresa nel settore alberghiero

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Disattiva AdBlock per sostenerci

Televenezia ogni giorno mette a disposizione informazioni e contenuti gratuiti. La libertà d'informazione deve essere sostenuta e Televenezia lo fa anche grazie ai banner pubblicitari. Sostienici e disattiva AdBlock