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Mestre, il bus non è caduto per un malore dell’autista

Il tragico incidente a Mestre ha visto il bus della strage del Cavalcavia precipitare, uccidendo 21 persone. Esclusa la causa medica, gli investigatori si stanno focalizzando ora su guasti meccanici e strutturali

Nessun malore ha colpito Alberto Rizzotto, l’autista del bus della strage del Cavalcavia, che lo scorso 3 ottobre è precipitato da un salto di 10 metri, morendo assieme ad altre 20 persone. Comincia a diradarsi il campo dagli interrogativi che pendono su una delle più gravi tragedie mai accadute a Mestre negli ultimi 100 anni.

Nessun malore per l’autista del bus: l’autopsia esclude cause mediche

I consulenti medico-legali incaricati dell’autopsia dalla Procura hanno escluso che Rizzotto possa essersi sentito male. Ora gli investigatori concentreranno la loro attenzione sullo sterzo del bus o su altri possibili guasti del mezzo e anche sullo stato del Cavalcavia.

Il bus ha urtato 27 volte prima dell’interruzione fatale

Il bus prima di precipitare ha urtato ben 27 volte contro il guard rail, barriera che ha dunque dimostrato il potere di reggere il peso del pullman. Barriera però che a un certo punto è venuto a mancare perché c’era un’interruzione ed è in quello spazio che il mezzo si è infilato sfondando il marciapiede. Quello sì non ha retto e sbilanciandosi è caduto.

L’autista è morto per sfondamento del cranio cadendo da oltre 10 metri

Si attendono le perizie anche sullo stato del marciapiede e delle ringhiere del viadotto. Per il momento si è appurato che Alberto Rizzotto è morto per lo sfondamento del cranio a seguito della caduta da oltre 10 metri.

La perdita di Alberto Rizzotto e delle altre 20 persone continua a pesare sul cuore della città di Mestre. In questo momento di dolore e incertezza, la comunità si stringe attorno alle famiglie delle vittime, cercando di trovare conforto e risposte in un momento così difficile.

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