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Il Festival della lettura a Venezia

Il Festival della lettura a Venezia, "Libro che gira, libro che leggi", celebra il potere delle parole con eventi inclusivi e collaborazioni con biblioteche e istituzioni, culminando il 4 maggio con una "biblioteca vivente" e performance musicali

È iniziata la 20° edizione di “libro che gira, libro che leggi”, il Festival della lettura a Venezia. È iniziato il 12 aprile e si svolgerà fino al 12 maggio. Quest’anno il filo conduttore, e titolo dell’iniziativa, è: distributori di parole.

Vastità di iniziative e collaborazione con le biblioteche veneziane

Le iniziative sono sempre tante: dai bambini piccolissimi nei nidi di Barchetta Blu, a tutta una serie di eventi nelle scuole primarie e secondarie. C’è, inoltre, la collaborazione di giovani e adulti in tanti enti pubblici e privati della città.

Tutto è a cura della biblioteca e del centro Barchetta Blu di Venezia. Le collaborazioni non potevano mancare con le librerie, la rete delle biblioteche veneziane, l’università Ca’ Foscari e l’accademia delle Belle Arti. È stata realizzata tutta una serie di parole: parole che curano, parole che feriscono, etc. Alcune sono sotto forma di strisce che verranno distribuite in tutta la città; ci sono parole però che abbracciano, parole che hanno un potere grandissimo.

L’invito all’evento del 4 maggio: musica, libri e inclusività al Festival

Abbiamo previsto un evento principale alla casa di The Human Safety Net, in piazza San Marco, alle procuratie. Vi invitiamo quindi il 4 maggio alla “biblioteca vivente”. Si tratta di un evento che, dalle 10 del mattino alle 7 della sera, accoglierà tutta una serie di libri viventi come se fosse una vera e propria biblioteca con un catalogo.

Concluderà la giornata, alle 18:00, sia il coro Anton che il coro Voci del Mondo, proprio perché le parole musicali sono sempre molto importanti per tutti. Conclude un membro del coro Anton: “Circa 10 anni abbiamo incontrato la figura di Antonio che ha la distrofia muscolare. Cantiamo di accoglienza e inclusività, in questo contesto perché siamo distributori di parole. Quindi, portiamo canzoni, parole nostre e storie di vita”.

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