Accuse di corruzione nella Fondazione Milano-Cortina 2026
L’ombra della corruzione si staglia sulla Fondazione Milano-Cortina 2026, con l’iscrizione nel registro degli indagati di tre individui: l’ex AD della fondazione, Vincenzo Novari, l’ex dirigente Massimiliano Zuco, e l’ex rappresentante legale della società Luca Tomassini. Questi nomi emergono in un contesto di accuse di corruzione e turbata libertà degli incanti, lanciate dalla Procura di Milano.
La Guardia di Finanza ha scatenato un’azione di perquisizione negli uffici della Fondazione e di una società con sede a Orvieto, coinvolta nella fornitura di servizi digitali per le Olimpiadi e Paralimpiadi Milano-Cortina 2026. Si tratta della Vetrya, ora Quibyt, che aveva ottenuto l’incarico per lo sviluppo di tali servizi. L’indagine si concentra sulle modalità di assegnazione di questi contratti e su presunti collegamenti con attività illecite.
Un’altra intricata piega dell’indagine riguarda un presunto tentativo di manipolare il televoto per la scelta del logo delle Olimpiadi. Questa ipotesi, che coinvolge l’utilizzo dei social media per influenzare il risultato, aggiunge un ulteriore strato di complessità alle indagini condotte dagli inquirenti milanesi.
L’importanza dell’integrità e della trasparenza nello sport
Giovanni Malagò, presidente del CONI e della Fondazione Milano-Cortina, ha risposto alle accuse con la massima disponibilità a cooperare con le autorità. Tuttavia, ha espresso anche la preoccupazione per il danno d’immagine subito dallo sport in questa vicenda. Malagò ha sottolineato che lo sport, in termini di immagine, risulta essere una vittima, indipendentemente dalle speranze di buon operato.
Questi eventi scuotono profondamente il mondo dello sport e dell’organizzazione dei grandi eventi internazionali. L’integrità e la trasparenza nella gestione di tali iniziative sono fondamentali per mantenere la fiducia del pubblico e garantire un ambiente equo e onesto per tutti gli attori coinvolti.
La vicenda mette in luce l’importanza di un’attenta vigilanza e di un controllo rigoroso sulle pratiche di assegnazione dei contratti e sull’operato delle organizzazioni coinvolte in eventi di tale portata. Solo attraverso un’azione decisa e trasparente sarà possibile preservare l’integrità e la reputazione dello sport e degli eventi sportivi di livello mondiale.
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