Il processo e i testimoni
L’avvocato Stefano Tigani ha aggiunto che non lo meraviglierebbe se la difesa consentisse l’acquisizione degli atti durante il dibattimento per velocizzare il processo. C’è l’ipotesi che la difesa, nell’ambito dell’omicidio di Giulia Cecchettin con un’imputazione da ergastolo, punti a poche udienze e senza sfilate di testimoni, per ottenere l’attenuante del buon comportamento processuale. In ballo ci sono l’accusa di omicidio premeditato con l’aggravante della crudeltà, lo stalking, il rapimento e l’occultamento di cadavere.
La procura di Venezia starebbe comunque stilando una lista di una ventina di testimoni, tra cui, oltre agli investigatori, anche amiche con cui Giulia si era confidata riguardo al rapporto ossessivo di Filippo, il vicino di casa che ha assistito alla violenza esplosa tra Filippo e Giulia nel parcheggio, e l’amico con cui Giulia chattava.
La difesa di Turetta
Riguardo a come andrà la difesa di Turetta ci sono ancora molti punti interrogativi, perché il ventiduenne di Torreglia finora ha parlato poco. Si è sottoposto a un unico interrogatorio in cui avrebbe dichiarato di non aver premeditato l’assassinio di Giulia, in contrasto con gli elementi che l’accusa ha dichiarato di avere raccolto.
In questo contesto, l’andamento del processo resta incerto. La difesa potrebbe puntare su una strategia volta a ridurre la pena, collaborando con la procura e limitando il numero di testimoni per velocizzare le procedure. L’esito del processo dipenderà dalla capacità delle parti di dimostrare la veridicità delle rispettive tesi. L’interesse mediatico per il caso e la sua importanza aggiungono ulteriore pressione sulle spalle degli avvocati coinvolti.
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