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Scacchi per ipovedenti: il campionato a Rosolina Mare

A Rosolina Mare si è appena concluso il campionato nazionale di scacchi per ipovedenti. Organizzato dalla ASCID, ecco i vincitori e come funziona

Il fascino degli scacchi non passa per gli occhi, è un’esperienza totalmente mentale. Per questo chi ha problemi di vista può essere un abilissimo giocatore. Lo hanno dimostrato i partecipanti al cinquantunesimo Campionato Italiano di Scacchi per Ciechi e Ipovedenti svoltosi a Rosolina Mare.

Spiega così Gabriele Battaglia, consigliere dell’ASCID (Associazione Scacchisti Ciechi Italiani Dilettantistica): “Ma come fanno i non vedenti a potersi rendere conto della posizione delle pedine e a fare le mosse sperabilmente giuste? La scacchiera è tattile, le caselle scure sono in rilievo rispetto a quelle bianche. I pezzi neri poi hanno sopra un chiodino con una testa a semisfera. Così, per un non vedente che tocca, non avremo un pezzo bianco e un pezzo nero. Avremo un pezzo con e un pezzo senza il chiodino.”

“Una cosa fondamentale da dire è che la partita viene giocata su due scacchiere, che mantengono una coppia identica della stessa partita. Così, quando muovo io, il mio avversario muove anche i miei pezzi e quando muove lui, io muovo anche i suoi. In questo modo, entrambi possiamo toccare la nostra scacchiera per studiare la posizione senza disturbare il nostro avversario che la sta toccando a sua volta per analizzarla.”

“Posso concludere dicendo che anche i giocatori normo vedenti, raggiunto un certo livello, sono quasi tutti in grado di giocare a occhi chiusi. Questo proprio perché gli scacchi sono una questione di testa, di cervello. L’immagine per noi non arriva attraverso gli occhi ma arriva attraverso le mani, ma è il cervello che la elabora e la utilizza per vincere.”

A trionfare è Marco Casadei di Cesena, che ha conquistato il suo ottavo titolo, e Monica De Fazio di Milano, al suo primo titolo. Interviene Bersan Vrioni, presidente ASCID: “Vorrei aggiungere che gli scacchi, come lo sport in generale ma in particolare gli scacchi, sono portatori di valori importanti di inclusione di integrazione. Infatti è l’unico sport dove i ciechi possono giocare con con tutti gli altri alla pari. Possono giocare con lo stesso rating internazionale, con le stesse regole e con gli stessi titoli.”

Organizzato proprio dalla ASCID, l’Associazione Scacchisti Ciechi Italiani Dilettantistica, il 51esimo Campionato Italiano Assoluto di Scacchi per Ciechi e Ipovedenti si è svolto per la prima volta in Veneto. Come regione europea dello sport 2024  si spera che sia l’inizio di una lunga serie.

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