La ricostruzione della rivolta e il decreto “Carcere sicuro”
La rivolta è rientrata verso le 8:00 del mattino, ma ha tenuto in scacco l’intero carcere dove dall’inizio dell’anno ci sono state due suicidi. Le temperature torride e il sovraffollamento stanno diventando un mix molto pericoloso: nel penitenziario veneziano ci sono 245 reclusi mentre la capienza massima è di appena 159 posti.
Questi sono i giorni del decreto “Carcere sicuro”, in fase di conversione in legge, che mette sul piatto 166 milioni per l’edilizia carceraria ed è in programma la nomina di un commissario straordinario per realizzare velocemente gli interventi edilizi. Sono poi aumentati di un migliaio di agenti di polizia carceraria e riguardo le carceri minorili sono allo studio misure alternative, come comunità per la rieducazione.
I dati delle carceri italiane e la paura dei sindacati di polizia
Detto questo è lecito chiedersi quanto tutto questo servirà, in un mondo dove, come si vede nell’ultimo rapporto di Antigone sulle condizioni di vita negli istituti di pena italiani, nel 30% delle cellule non sono garantiti nemmeno tre metri quadrati calpestabili, non c’è il riscaldamento e in quasi la metà non c’è l’acqua calda nella doccia.
Le organizzazioni sindacali di polizia ritengono il decreto insufficiente e soprattutto temono per la mancata immediatezza. Se continua il caldo soffocante, il mese di agosto potrebbe diventare un periodo di alta tensione in tutto il paese dietro le sbarre. A Venezia, per fare l’ennesimo un esempio vicino a noi, dovrebbero esserci un servizio 145 agenti ma ce ne sono un centino.
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