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“Il derby del ponte”, un libro di Stefano Pittarello

Stefano Pittarello esplora il dualismo storico tra Venezia e Mestre nel suo libro "Il derby del ponte", rivelando storie di campioni e passioni del basket

Stefano Pittarello, giornalista, professionista e scrittore, in questa intervista ci ha presentato il suo libro “Il derby del ponte”.

Il dualismo paritario di Venezia e Mestre

“È una storia, che sono 100 storie, tantissime storie. È legato a 15 anni davvero particolari, in particolare per la serie A di pallacanestro di un Comune, quello di Venezia, ma con due squadre. Venezia e Mestre per quei 15 anni in particolare hanno creato un dualismo che è stato quasi paritario, si può dire.”

“Anzi, la piccola Mestre è stata in quel periodo anche la squadra che soprattutto nel settore giovanile ha portato per prima in Italia gli scudetti in tutte quante le categorie ed è riuscita a superare la Reyer Venezia.”

I campioni da conoscere in “Il derby del ponte”

“Il libro è diviso in tre parti e ha anche una storia ulteriore iniziale che è quella che permette di conoscere molti di questi protagonisti nel corso degli anni, in una fase dove campioni ancora non erano. E quindi dove si sono formati e dove hanno potuto giocare, quindi iniziare ad appassionarsi al basket. Perché una peculiarità particolare di Venezia di Mestre è il fatto di avere nel territorio complessivo comunale oltre 100 campetti o playground.”

“Quindi la storia di questi campetti inizialmente è diventata poi la storia dei protagonisti. E attraverso le loro stesse voci. Perché all’interno ci sono praticamente quasi più di 200 interviste. È stato modo poter costruire e ricostruire quello che è stato il cammino progressivo di questi campioni.”

“Per esempio di Ettore Messina, che è l’allenatore più titolato in Italia, che abitava nel quartiere vicino Corso del Popolo e giocava all’Aleardi come tanti altri giocatori poi di serie A, come Marco Palumbo e tanti altri ancora. Ma lo stesso vale per Venezia: abbiamo trovato personaggi che hanno giocato nei campetti costruiti vicino alle chiese, negli oratori, in posti davvero impensabili.”

“E soprattutto in una Venezia molto più popolata di adesso e, come Mestre, molto più popolata di giovani. Quella è stata la molla principale per avere tutti questi personaggi all’interno dei campetti prima e dei palasport dopo.”

Una speranza sempre viva

Il nostro inviato domanda a Stefano Pittarello se c’è la possibilità di tornare al periodo degli anni ’70 e ’80, e quindi di rivedere il derby del ponte.

“La speranza è questa. Certamente la speranza, per lo meno dalla parte mestrina, che è quella che ha avuto una ripresa molto più difficoltosa. Venezia ha trovato dopo un fallimento un imprenditore come Luigi Brugnaro che l’ha portata anche a vincere due scudetti, una coppa.”

“Il Mestre ha avuto una ricostruzione intanto attraverso i tifosi. Un po’ alla volta anche qui un gruppo di imprenditori è riuscito a portare il Mestre in serie B, con la speranza di tornare in Serie A. Se pensiamo a quei derby di serie A tra gli anni 70 e 80… Ecco è difficile pensare a un qualcosa del genere con un movimento, un pubblico. Però, certamente, la possibilità di avere un nuovo dualismo in città.. Certamente questo sì.”

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