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Venezia, agricoltori disperati: troppi animali selvatici

In Veneto, gli agricoltori denunciano danni enormi causati da troppi animali selvatici come cinghiali e nutrie, chiedendo interventi urgenti e risarcimenti

In Veneto gli agricoltori stanno lanciando un allerta urgente contro i danni causati dalla fauna selvatica, come cinghiali e nutrie, che minacciano raccolti e infrastrutture. La Coldiretti chiede interventi immediati contro i troppi animali selvatici.

La protesta degli agricoltori del Veneto

Cinghiali che si cibano d’uva nel padovano, garze, corvi e nutrie che fanno razzie dei semi nei campi. E quest’ultime devastano, come noto, da tempo gli argini dei fiumi creando le premesse per allagamenti devastanti. Nel bellunese i predoni, soprattutto lupi, minacciano le greggi.

La fauna selvatica ha spinto più di millecinquecento agricoltori della Coldiretti del Veneto a manifestare in via Torino davanti alla sede della Regione Veneto. Si tratta del grido d’allarme che va da Padova a Belluno a Rovigo.

La minaccia dei troppi animali selvatici

Sotto accusa è la proliferazione di questi esemplari che minacciano animali e raccolti, ma anche i centri urbani quando vi si addentrano provocando incidenti stradali. Secondo i calcoli della Coldiretti la stima dei danni si aggira sul milione di euro e i cinghiali sono quelli maggiormente temuti: si conta siano più di 90.000.

E fa paura il contagio da peste suina africana che potrebbe colpire gli allevamenti di maiali. Gli agricoltori chiedono controllo, selezione e abbattimento, senza trascurare poi il tema del risarcimento dei danni.

Le richieste della Coldiretti

Le parole di Carlo Salvan, Presidente Coldiretti Veneto: “Migliaia di agricoltori provenienti da tutte le province del Veneto si radunano qui davanti al Palazzo della Regione dove si trova la direzione ambiente per chiedere risposte a interventi urgenti e per affrontare il tema della fauna selvatica. Soprattutto cinghiali e nutrie. Ma parliamo anche di uccelli e di altri animali che purtroppo infestano le nostre campagne e, soprattutto, creano grandi danni ai nostri raccolti e anche alle reti di carattere idraulico e idrogeologico del nostro territorio.”

“Vogliamo quindi il supporto della Regione su questi temi e per avere soluzioni di caratteri sia giuridico e anche finanziario da mettere a disposizione delle nostre aziende. Non abbiamo più tempo di aspettare. Dobbiamo iniziare ad affrontare questo argomento il più velocemente possibile.”

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