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Allarme sicurezza a Mestre e Marghera

Il caso di Giovanni Gobbato, attivista tragicamente scomparso, simboleggia il degrado di Mestre e Marghera, come evidenziato da Rubens Gebbani, che denuncia la crescente insicurezza sociale

La tragedia dell’accoltellamento di Giacomo Gobbato, avvenuta la sera di venerdì in corso del Popolo a Mestre, ha scosso profondamente la comunità locale, riaccendendo il dibattito sul crescente degrado e l’insicurezza che affliggono le zone di Mestre e Marghera.

La tragedia di Giacomo Gobbato

Gobbato, un giovane di 26 anni, è morto cercando di difendere una donna da una tentata rapina, insieme a un amico, anche lui ferito, ma sopravvissuto. L’aggressore, un 38enne di origine moldava, è stato arrestato poco dopo.

Questo episodio tragico è diventato simbolo di una situazione sociale deteriorata, in cui degrado urbano e criminalità quotidiana hanno reso la vita dei cittadini sempre più insicura.

Il Centro sociale Rivolta, di cui Giacomo faceva parte, ha espresso il proprio dolore attraverso un post su Facebook, rifiutando qualsiasi tentativo di strumentalizzare l’accaduto a fini razzisti. ”

C’è un colpevole. È una persona, una singola. Non importa dove sia nato o di che colore abbia la pelle”, hanno scritto i membri, evidenziando come il problema non sia legato a questioni etniche, ma piuttosto al degrado e alla mancanza di sicurezza che pervadono il territorio.

Mancanza di sicurezza a Mestre e Marghera

Rubens Gebbani, attivista di Marghera Oggi, ha colto l’occasione per parlare di una realtà sempre più difficile da gestire a Marghera e Mestre. “La sicurezza non può più essere uno slogan”, ha dichiarato, criticando l’approccio insufficiente delle istituzioni e delle forze dell’ordine nel fronteggiare situazioni critiche.

Gebbani ha sottolineato come le aree pubbliche, inclusi luoghi di culto come le chiese di Sant’Antonio e San Michele, siano spesso trascurate e lasciate in balia di persone ai margini della società.

Ha anche denunciato la mancanza di interventi sociali concreti e tempestivi, indicando che le problematiche legate alla tossicodipendenza e alla criminalità sono ormai radicate e diffuse in tutto il territorio.

Tossicodipendenza e crisi sociale

Un tossicodipendente della zona ha testimoniato l’impatto devastante delle droghe su giovani e meno giovani, sottolineando come l’abuso di sostanze sia diventato sempre più comune.

“I dati rilevanti per me sono sentire che gente giovane, molto giovane, usa”, ha detto, mettendo in luce una crisi sociale che va oltre il semplice intervento delle forze dell’ordine e che richiede risposte strutturali, come programmi di prevenzione e recupero.

Gli eventi tragici come la morte di Giacomo Gobbato non solo mostrano la violenza crescente nelle strade di Mestre e Marghera, ma anche l’urgenza di ripensare la sicurezza e il sostegno sociale in un territorio sempre più abbandonato a se stesso.

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