L’omicidio di Vincenza Saracino
Nasato, 32 anni, di origini venete ma nato in Venezuela, è stato arrestato nel Paese sudamericano con l’accusa di aver brutalmente ucciso la donna.
Secondo quanto emerso dalle indagini, le telecamere di sorveglianza avrebbero ripreso l’uomo insieme alla vittima mentre entravano nell’ex fabbrica. Poco dopo, le stesse telecamere lo avrebbero immortalato mentre ne usciva da solo.
La donna è stata trovata morta dissanguata con ferite profonde al viso e al collo, dopo essere stata picchiata con violenza.
Prove e accertamenti
L’anatomopatologo ha rilevato fratture nella zona dell’occhio sinistro e della mandibola, evidenziando come prima di essere accoltellata Vincenza fosse stata colpita alla testa. I fendenti successivi, sferrati con estrema violenza, hanno lacerato la carotide, causando la morte per dissanguamento.
Gli investigatori, coordinati dalla Procura di Treviso, hanno deciso di procedere con un accertamento tecnico irripetibile. Verranno confrontate le tracce organiche trovate sul corpo della vittima con quelle prelevate da alcuni oggetti appartenenti a Nasato, per cercare ulteriori prove che possano incriminarlo.
Il movente e le ipotesi dietro il delitto
Nel frattempo, è stato spiccato un mandato di cattura internazionale, che ha portato all’arresto dell’uomo in Venezuela.
Secondo le prime ipotesi investigative, il movente dell’omicidio sarebbe riconducibile a futili motivi. Vincenza Saracino potrebbe essere intervenuta nei rapporti familiari di Nasato, tentando di riappacificare alcune tensioni, provocando così la reazione violenta dell’uomo.
Mentre le autorità italiane attendono l’arrivo di Nasato, si continua a scavare nei dettagli di questo tragico caso che ha sconvolto la comunità di Preganziol.
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