Una notte da ricordare
È passato un anno dalla tragica sera in cui Mestre è stata teatro di una delle peggiori stragi del dopoguerra. Il 3 ottobre 2023, un bus turistico è precipitato dal cavalcavia Rizzardi, provocando la morte di 22 persone.
Ventuno di loro sono decedute sul colpo, mentre la ventiduesima vittima, una donna spagnola di 52 anni, è spirata sette mesi dopo. Quella notte terribile ha lasciato anche 14 feriti, alcuni dei quali, tra cui una bambina, porteranno per sempre i segni di quanto accaduto.
Le vittime della strage del bus
Le vittime erano tutte turisti. Alla guida del mezzo c’era Alberto Rizzotto, originario di Conegliano. Le indagini avrebbero escluso che la causa dell’incidente sia stata un malore dell’autista, spostando l’attenzione su un possibile guasto meccanico del bus.
Secondo le perizie, la tragedia è stata causata dalla rottura dello sterzo, che ha reso il veicolo ingovernabile.
Le responsabilità della strage del bus
Tuttavia, un altro fattore determinante sarebbe stato l’esistenza di un varco tra le barriere di protezione del cavalcavia, in cui il bus si è infilato, precipitando per 15 metri.
Attualmente, quattro persone risultano indagate: i funzionari comunali Simone Agrondi, Alberto Cesaro e Roberto Di Bussolo, e l’amministratore della società proprietaria del bus, La Linea, Massimo Fiorese. Le indagini sono quasi giunte a conclusione, e si attendono i risultati definitivi nelle prossime settimane.
Ricordo e preghiera a Mestre
Oggi, in occasione dell’anniversario della tragedia, si è tenuto un momento di preghiera nella chiesa del Sacro Cuore a Mestre. Il patriarca Francesco Moraglia e il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, hanno presenziato alla cerimonia, un’occasione per ricordare le vittime e riflettere su una tragedia che ha profondamente segnato la città.
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