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Venezia, moto ondoso: vertice in prefettura

Lotta al moto ondoso a Venezia: intensificati i controlli sui natanti, ma la frammentazione delle competenze e i ricorsi riducono l’efficacia delle sanzioni emesse

Venezia torna a fare i conti con il moto ondoso, un fenomeno che da anni minaccia la città lagunare e la sicurezza dei suoi abitanti.

Continua la lotta al moto ondoso

L’Assessore al bilancio del Comune di Venezia, Michele Zuin, ha annunciato oggi un importante passo avanti nella lotta contro il moto ondoso, con un giro di vite sui controlli sui natanti che violano i limiti di velocità.

Durante una riunione in Prefettura, presieduta dal Comitato per la sicurezza pubblica (Cosp), è stato deciso di intensificare i controlli, coinvolgendo tutti gli enti preposti, dalla Capitaneria di Porto al Provveditorato e alle autorità per la laguna.

Il piano “Onda 0”

Il piano “Onda 0” prevede un tavolo di coordinamento per meglio definire le competenze di ciascun ente, al fine di ridurre il moto ondoso generato dalle imbarcazioni, soprattutto nelle aree più sensibili come il Canale della Giudecca e il Bacino di San Marco.

Tuttavia, sebbene tutti concordino sull’importanza di affrontare il problema, la frammentazione delle competenze in laguna e i numerosi ricorsi rendono difficile l’efficacia delle sanzioni.

Multe e ricorsi

I dati parlano chiaro: nel 2022 la polizia locale ha emesso 242 verbali per violazioni dei limiti di velocità, ma solo 157 sono stati pagati. Nel 2023, su 141 verbali emessi, ne sono stati pagati appena 79. Nel 2024, la situazione sembra peggiorare: delle 279 multe emesse fino ad oggi, solo 152 sono state pagate.

La ragione di questa inefficacia risiede nelle competenze frammentate tra le diverse autorità che operano in laguna. Alla Capitaneria di Porto spettano alcune delle aree più trafficate, come il Canale delle Navi. Al Magistrato alle Acque il resto della città e le isole limitrofe.

A peggiorare la situazione, i frequenti ricorsi portano all’annullamento di migliaia di euro di multe, riducendo di fatto l’efficacia delle sanzioni e rallentando la lotta contro un problema che mette a rischio la città e i suoi abitanti.

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