La fiaccolata di Dolo
Nonostante il clamore mediatico che ha accompagnato la tragica scomparsa di Giulia Cecchettin lo scorso anno, la realtà è amara: i femminicidi continuano con una media di uno ogni tre giorni, portando a 100 le donne uccise nel 2024 da uomini che rivendicano una presunta proprietà su compagne, fidanzate o mogli.
Di fronte a questa emergenza, la città di Dolo ha scelto di reagire con un gesto simbolico ma potente: una fiaccolata che ha raccolto oltre cento persone, unendole in un cammino silenzioso dal Municipio fino a Piazza Cantiere.
Cultura ed educazione
La serata, organizzata in occasione del 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, è stata un momento di riflessione e sensibilizzazione.
Tra i presenti, il sindaco di Venezia, Gianluigi Naletto, ha sottolineato l’importanza della cultura e dell’educazione come “vaccino straordinario” contro la violenza. “La violenza è la profanazione dell’amore – ha dichiarato – ed è attraverso il rispetto e il dialogo che possiamo riscoprire una convivenza basata sulla pace interiore.”
Anche l’ex sindaca di Fossò, Federica Boscaro, ha ribadito il valore della libertà e del diritto delle donne di esprimere se stesse. La Riviera del Brenta, infatti, non si limita a parole: a Mira è operativo uno sportello antiviolenza che offre ascolto e sostegno a donne di ogni età e nazionalità.
Lo sportello antiviolenza di MiraUna fiaccolata silenziosa a Dolo ha illuminato la notte, simbolo di lotta contro la violenza sulle donne
Chiara Iuliano, assessora alle pari opportunità di Dolo, ha sottolineato il valore della fiaccolata: “Abbiamo distribuito braccialetti con il numero 1522, un gesto simbolico ma utile per chi potrebbe trovarsi in difficoltà.”
Lo sportello, che serve i nove comuni della Riviera del Brenta, assiste ogni anno donne dai 14 agli 82 anni, dimostrando che la violenza non conosce confini di età, nazionalità o cultura.
La serata si è conclusa con un mare di fiaccole e candele che hanno brillato nel buio, mentre il rosso degli abiti ricordava il sacrificio di tante donne e la necessità di non dimenticare. Un segnale forte per trasformare il dolore in impegno e speranza.
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