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San Marco a rischio: il turismo distruggerà i mosaici?

San Marco, capolavoro millenario, affronta la sfida del turismo di massa: accessi programmati e tecnologie innovative per garantire la conservazione di mosaici e pavimenti storici

Basilica di San Marco, il fragile equilibrio tra turismo e conservazione.

L’Impatto del turismo di massa

La Basilica di San Marco, uno dei monumenti più visitati al mondo, accoglie ogni anno milioni di visitatori. Questo straordinario patrimonio storico e artistico, però, rischia di essere compromesso dalla pressione del turismo di massa.

I 2 milioni di visitatori annuali, che attraversano le sue navate e calpestano i mosaici millenari, potrebbero mettere a rischio l’integrità dei pavimenti e delle decorazioni. Per proteggere questo capolavoro, si sta valutando un sistema di regolamentazione degli accessi, con biglietteria online e fasce orarie, al fine di bilanciare accessibilità e conservazione.

Le risorse per la conservazione di San Marco

Bruno Babel, responsabile della Basilica, sottolinea l’importanza di un approccio scientifico per monitorare l’impatto dei flussi turistici: “Non vogliamo contingentare gli accessi, ma gli accertamenti scientifici ci aiuteranno a decidere il da farsi”.

I numeri sono impressionanti: quest’anno, tra campanile e basilica, si prevede un afflusso complessivo di oltre 3 milioni di persone. La sola basilica conta circa 4.700 visitatori paganti al giorno, mentre il campanile ne registra 1.800, escludendo gli ingressi gratuiti per bambini, veneziani e persone con disabilità.

Le entrate derivanti dai biglietti, che superano i 20 milioni di euro all’anno, sono vitali per coprire sia i costi operativi che gli investimenti per la manutenzione e la conservazione della basilica. Una squadra composta da 60 collaboratori interni e numerosi esperti esterni lavora quotidianamente per preservare questo gioiello architettonico.

Una soluzione ottima

Tra gli interventi recenti, Babel cita il restauro della pavimentazione danneggiata dall’acqua alta, un processo complesso e costoso che ha permesso di salvare e ricollocare i preziosi mosaici originali.

Sul futuro degli accessi, Babel propone una programmazione dei flussi piuttosto che una limitazione: “Un accesso programmato serve per evitare code e, se necessario, distribuire meglio i visitatori nel tempo per garantire la salvaguardia della basilica”.

Un approccio tecnologico e sostenibile potrebbe dunque rappresentare la chiave per preservare l’unicità della Basilica di San Marco, consentendo alle generazioni future di continuare ad ammirarla in tutto il suo splendore.

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