Un Natale da 890 milioni
Le festività natalizie a Venezia portano con sé una tradizione consolidata: la tredicesima mensilità. Quest’anno, quasi 523.000 residenti nella Città Metropolitana di Venezia si preparano a riceverla, con una somma totale che si avvicina a 890 milioni di euro.
Tuttavia, non è solo il Natale a beneficiarne, ma anche il fisco, che incassa circa 217,5 milioni di euro in ritenute Irpef. Questo significa che l’importo lordo distribuito ai beneficiari ammonta a 889,5 milioni di euro, ma solo 672 milioni di euro arriveranno effettivamente nelle tasche dei veneziani.
Tredicesime e bonus di Natale
I destinatari della tredicesima sono principalmente pensionati e lavoratori, con 229.000 pensionati e 294.000 lavoratori dipendenti. Questi ultimi, oltre alla gratifica natalizia, riceveranno anche un bonus di Natale da 100 euro, destinato ai lavoratori con redditi medio-bassi (fino a 28.000 euro annui) e almeno un figlio a carico.
Questo aiuto, introdotto dal governo Meloni, rappresenta un piccolo sollievo per le famiglie in un periodo economicamente incerto. Inoltre, circa 6.000 pensionati con redditi minimi riceveranno un ulteriore bonus di 154,94 euro, per un totale di circa 672 milioni di euro netti distribuiti nella provincia.
I regali preferiti dai veneziani
In un contesto di consumi in calo, però, le spese natalizie per regali sono previste in diminuzione. Se nel 2023 la cifra destinata ai regali ammontava a 160 milioni, quest’anno si prevede una riduzione di circa 10 milioni di euro, arrivando a 150 milioni.
La causa di questo calo è legata a un cambiamento nelle abitudini di acquisto, come l’anticipazione dei regali durante il Black Friday, ma anche una riduzione generale della spesa per “accessori”. Tra i regali più acquistati ci saranno alimentari, bevande alcoliche, giocattoli e tecnologia.
Il Natale veneziano, quindi, si presenta con una tredicesima più alta rispetto al passato, ma con un ritorno inferiore in termini di consumi. Resta da vedere se l’incremento delle entrate sarà sufficiente a stimolare l’economia locale, in particolare per le piccole imprese artigiane e commerciali che lottano per un anno in positivo.
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