Giovanni Leoni racconta come vive un medico urgentista la sua condizione in italia e soprattutto a Venezia
Poco prima di Natale Giovanni Leoni, presidente dell’Ordine dei medici di Venezia, e ora anche chirurgo generale, ha postato una lettera su come vive un medico/chirurgo urgentista di cui pochi sono a conoscenza. E’ un’esperienza tosta e difficile per chi è in prima linea, racconta il chirurgo, che di certo non si aspettava tutta questa mediaticità. In quella lettera,prosegue Giovanni Leoni, si parlava di come sempre più frequentemente le ore di contratto di lavoro dei medici, non venivano rispettati e continuavano a lavorare anche ad esercizio finito.
Infatti c’è stata una direttiva europea che ha “bacchettato” il nostro paese per queste violazioni. Leoni racconta che questi fatti ovvero di rimanere al lavoro di più rispetto alle ore previste per i medici urgentisti, diventava per loro stressante e stancante soprattutto. Ma tutto questo era legato al fatto che l’italia per motivi economici non aveva un numero sufficiente di medici per garantire un turno over. Infine dice che è palese che ci vuole un cambio generazionale e un buon numero di giovani medici da assumere.
Grazie a Televenezia ed alla giornalista Dr.ssa Maria Stella Dona’ per l’attenzione dedicata alla nostra categoria . G. Leoni
Bravissimo Giovanni. Condivido al 100% le tue parole, sia per quanto riguarda la difesa del Sistema Sanitario Pubblico, che rappresenta una dele principali scelte di civiltà fatte dal nostro Paese e che in questi ultimi anni subisce violenti attacchi, sia per quanto riguarda la valorizzazione del sistema di urgenza ed emergenza, che, effettivamente, rappresenta il baluardo fondamentale della salute dei cittadini e che, da dirigente regionale responsabile della Programmazione Sanitaria, ho contribuito ad attivare nel veneto.
Saluti. Giorgio Spadaro