Una ricerca, pubblicata dalla rivista Cell, dimostra perché alcune persone fanno tardi, faticano ad addormentarsi e quindi a essere riposate la mattina dopo.
La difficoltà ad alzarsi presto la mattina e la propensione a fare tardi, dipende anche dalla genetica. Lo afferma una ricerca, pubblicata sull’autorevole rivista scientifica Cell: i portatori di una variazione del gene CRY1, infatti, alterano i propri ritmi di sonno e veglia, ritardandoli di circa due ore rispetto agli altri.
Si chiama “Sindrome da sonno posticipato”: chi soffre di questo disturbo è come avesse sempre la sensazione di aver una sorta di scompenso, che lo porta a sentirsi stanco al mattino e ad avere difficoltà nell’addormentarsi di notte. Lo studio, condotto da Michael Young e Alina Patke, ha messo per la prima volta in evidenza che il problema, riguardante una persona su dieci, si accompagna molto frequentemente alla variazione genetica.
«I portatori della mutazione hanno giorni più lunghi rispetto a quelli che il pianeta dà loro, così cercano di recuperare per tutta la loro vita», ha dichiarato Patke. «È come un jet lag perpetuo», ha aggiunto Young. Analizzando i soggetti colpiti da “Sindrome da sonno posticipato” è stato possibile estrarre la variazione genetica coinvolta nella regolazione dell’orologio circadiano, quello che regola i ritmi sonno-veglia.
Lo studio ha analizzato, nello specifico, sei famiglie turche. In 39 erano portatori della variazione genetica, 31 no: il punto centrale del sonno di questi ultimi è stato registrato intorno alle quattro del mattino, mentre per gli altri si spostava tra le sei e le otto. Gli scienziati tengono a precisare che i disturbi del sonno “posticipato” possono essere attribuiti anche a cause non collegate all’aspetto genetico. Per quanto riguarda eventuali soluzioni del problema, secondo Patke: «Forzare un orologio che va più piano ad accomodarsi alla giornata di 24 ore si può, bisogna solo lavorarci più duramente».