Pau Donés, leader degli Jarabe De Palo, parla del nuovo disco (che ripropone i classici tormentoni della band in versione acustica) e della sua malattia.
«Io al cancro dedico cinque minuti della mia giornata e dopo vivo, perché penso che il presente esiste il futuro no. Il presente è urgente, viviamolo». Pau Donés, frontman e fondatore degli Jarabe de Palo, ha raccontato ad Adnkronos Live il suo rapporto con la malattia, che gli è stata diagnosticata nel 2015 e ora si è ripresentata.
In Italia per presentare il doppio album “50 Palos”, con cui festeggia i suoi 50 anni e i 20 di carriera della band, l’artista sottolinea: «Il cancro mi ha fermato, mi ha riportato in contatto con la mia vita normale ma è stato un momento. E’ una malattia cronica, che torna, pericolosa, ma io posso suonare, scrivere, fare l’amore, continuare a vivere».
All’interno di “50 Palos” ci sono i pezzi più celebri, i tormentoni, della formazione iberica reinterpretati in una nuova veste piano, archi e voce, 22 tracce che coinvolgono anche alcuni colleghi italiani, a cominciare dal duetto con Kekko Silvestre dei Modà per il primo singolo, l’inedito “Fumo“: «una canzone d’amore per la vita, mia grande amata. Il nostro gruppo è conosciuto perché abbiamo scritto molte canzoni d’amore per le donne, ma questa volta ho voluto scrivere una canzone per dire alla vita di non lasciarmi».
Con la rossa Noemi, Pau ripropone “Mi piace come sei”, cantata in precedenza insieme al riccioluto Niccolò Fabi, in “Dipende” incrocia invece la voce con Francesco Renga, mentre l’ospite di “Bonito” è Jovanotti. Il tour promozionale farà tappa il 14 luglio a Napoli, il 20 luglio a Roma e il 15 settembre a San Vito Lo Capo, ma «credo che verremo spesso in Italia questa estate╗, dice il cantante spagnolo, che per i suoi 50 anni si è regalato anche un libro con lo stesso titolo del nuovo disco.