Abbiamo perso il regista George Romero e Martin Landau, mentre Venezia ha attribuito a Jane Fonda e Robert Redford i prossimi Leoni d’oro alla carriera.
È morto a Los Angeles – all’età di 77 anni, dopo aver lottato contro un tumore ai polmoni – il regista George Romero, vero e proprio padre dell’horror, autore della trilogia cult sugli “zombie” lanciata con la pellicola del 1968 “La notte dei morti viventi“, un film che definisce un genere e lo rende cult.
Noto anche per il sodalizio con Dario Argento, che ha portato a diverse collaborazioni, Romero se n’è andato – hanno fatto sapere la moglie Suzanne Desrocher e la figlia Tina Romero, che gli erano accanto – sulle note della colonna sonora di uno dei suoi film preferiti “Un uomo tranquillo“, di John Ford.
E sempre a Los Angeles si è spento – a 89 anni, per problemi cardiaci – Martin Landau, l’indimenticabile comandante Koenig in “Spazio 1999“, serie televisiva di fantascienza diventata a sua volta un cult, vincitore del premio Oscar del 1995 come miglior attore non protagonista per la sua interpretazione di un anziano e sofferente Bela Lugosi in “Ed Wood” di Tim Burton.
Landau, dopo aver debuttato con una piccola parte in “Intrigo internazionale” di Hitchock, ha recitato anche nella serie tv “Mission impossible” (dal 1966 al 1969), insieme con la moglie di allora Barbara Bain, compagna di set pure in “Spazio 1999” (1974-1979).
Quindi teniamoci stretti l’ottantenne Robert Redford e la coetanea (in realtà più giovane di 16 mesi) Jane Fonda, ai quali sono stati attribuiti i Leoni d’oro alla carriera della 74/ma Mostra del Cinema di Venezia. La decisione è stata presa dal Cda della Biennale presieduto da Paolo Baratta, su proposta del direttore della rassegna Alberto Barbera.
La consegna dei premi avrà luogo venerdì 1 settembre nella Sala Grande del Palazzo del Cinema, prima della proiezione, Fuori Concorso, del film Netflix “Our souls at night“, diretto da Ritesh Batra e interpretato da Jane Fonda e Robert Redford.
