Cultura e Spettacolo

Molestie: tocca a Sylvester Stallone e ancora al “solito” Kevin Spacey

Hollywood è sempre più scossa dalle accuse di molestie, che spuntano come funghi: sulla graticola Sylvester Stallone, di nuovo Kevin Spacey e Brett Ratner.

Continua la bufera molestie negli Stati Uniti: l’ultimo nome dato in pasto all’opinione pubblica, dal Daily Mail, è quello di Sylvester Stallone, accusato da una donna di averla costretta a un rapporto sessuale a tre – con lui e una sua guardia del corpo – negli anni ’80 a Las Vegas, quando lei aveva 16 anni. Il giornale sostiene di aver visionato il rapporto della polizia e descrive i dettagli della violenza, ma l’attore e regista nega: «E’ una storia ridicola e categoricamente falsa».

La donna ha rivelato che, dopo l’episodio, i due minacciarono di spaccarle la testa se avesse parlato, in quanto all’epoca erano entrambi sposati, così lei decise di raccontare tutto alle forze dell’ordine, ma di non proseguire con la denuncia perché si vergognava e si sentiva umiliata, oltre ad essere spaventata.

Piove sul bagnato, invece, per Kevin Spacey: venti uomini lo ritengono responsabile di «comportamenti inappropriati», se non di vere e proprie molestie sessuali. Sono quasi tutti membri dello staff dell’Old Vic Theatre di Londra di cui l’attore è stato direttore artistico dal 2004 al 2015. «Nonostante esista un appropriato processo, è emerso che chi ha subito non si è sentito nelle condizioni di esprimere le proprie preoccupazioni e che Spacey ha agito senza sufficiente obbligo di rispondere delle sue azioni», dichiara il teatro.

Infine, Brett Ratner non sarà coinvolto in “Wonder Woman 2”. Lo ha confermato la protagonista Gal Gadot, che nei giorni aveva minacciato di non reinterpretare l’eroina nel sequel se il produttore/regista accusato di molestie da varie donne fosse rimasto a bordo del progetto. La Warner ha così interrotto il rapporto lavorativo, considerando che sarebbe stato controproducente avere un film basato sull’emancipazione femminile finanziato in parte da un uomo su cui pendono tali accuse.

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